Troppe volte, dopo un ruolo particolarmente impressivo, famose attrici hanno ricevuto un encomio per la capacità di aver dato vita a ritratti di “donne forti”. Ma Sigourney Weaver, vincitrice, durante l’81esima Mostra del Cinema di Venezia, del Leone D’oro alla carriera, non ci sta: e nel corso della contestuale conferenza stampa ha ricevuto un’ondata di applausi, ricordando che, in realtà, “le donne forti non esistono.”
“Non interpreto donne forti: interpreto semplicemente “delle donne”. Tutte le donne sono forti, e non si arrendono. Perchè, semplicemente, non possono.”
Oltre a ricordare il potenziale di ogni donna, Weaver si è inoltre soffermata a riflettere su un altro importante cambiamento di paradigma, nel mondo del cinema: quella di una Hollywood che inizia a tributare il giusto riconoscimento anche ad attrici più mature, assegnando loro ruoli interessanti e a tutto tondo.
Una necessità su cui, in passato, avevano riflettuto altre due grandi stelle: Kathy Bates e Frances McDormand.
“Finalmente, all’improvviso, è stato deciso che anche noi donne più mature potevamo smettere di interpretare “la spalla”- Ha detto Weaver – e diventare persone interessanti, divertenti, reali.”
Weaver, prima donna protagonista di un film di fantascienza, ha oggi 74 anni. Con Ellen Ripley, volto del franchise Alien, il suo carisma e la sua pervasività hanno saputo evadere dagli schemi, mostrando concretamente che, di fatto, “non esistono ruoli da donne.”
L’attrice, che ha tributato la nascita del suo amore per il cinema ad un patrono italiano (Federico Fellini) ha inoltre toccato anche tematiche di attualità, dicendosi “elettrizzata per la candidatura di Kamala Harris”.
Ancora una volta, la kermesse veneziana, diviene megafono di quell’urgenza di un cambiamento che continua.
Poichè, come ha ricordato Isabelle Huppert, che ne ha dichiarato aperta l’81esima edizione, “tra le lingue della speranza, quella del cinema merita sempre di restare in vita.”
( © Photo by Dominique Charriau/WireImage)
