Nuova genitorialità tra sfide, reti e realtà

Il terzo e ultimo social talk organizzato da Le Contemporanee e Nestlé, con la partecipazione della Ministra Elena Bonetti, ha messo a confronto alcuni esperti e protagonisti del pubblico e del privato sui temi della denatalità e le paure dei genitori.

Roma, 2 febbraio 2022 – Il 2022 si apre con un tema sociale da porre al centro del dibattito perché reso ancor più rilevante dall’attualità e dai dati 2021: la genitorialità, ovvero come favorirla e sostenerla da ogni punto di vista.

Già lo scorso anno i dati e le evidenze emerse dalla ricerca Kantar commissionata da Nestlé nell’ambito della Nestlé Parenting Initiative  1www.theparentingindex.comha rilevato le difficoltà e le problematiche di essere genitori oggi su un campione di 8.000 genitori in diversi Paesi del mondo, individuando nella Pressione il fattore maggiormente impattante nell’esperienza genitoriale (23% dell’Index)2www.nestle.it/media/pressreleases/allpressreleases/un-terzo-genitori-solo-nonostante-mondo-iperconnesso. A questi si sono aggiunti i dati della recente indagine Istat sull’andamento della natalità che suffragano la grave crisi del calo delle nascite nel corso del 2020 in Italia: ben 15 mila nascite in meno rispetto al 20193https://www.istat.it/it/files//2021/12/REPORT-NATALITA-2020.pdf. Di fronte a questi numeri, paragonabili “alle conseguenze di una guerra” (cit. del Presidente dell’Istat Giancarlo Blangiardo), i temi della denatalità e della sostenibilità economica e sociale della genitorialità devono assumere la centralità che meritano.

A partire da queste analisi e dall’esperienza maturata sul campo dalle aziende e associazioni coinvolte, la terza tappa del progetto promosso da Nestlé e dal media civico de Le Contemporanee, ha tirato le somme e delineato le possibili aree di sviluppo e di supporto. Presenti al tavolo di confronto, oltre a Manuela Kron, Direttrice Corporate Affairs & Marketing Consumer Communication Gruppo Nestlé in Italia e a Valeria Manieri – Le Contemporanee, anche Leo Venturelli, Responsabile educazione alla salute e comunicazione SIPPS (Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), Paola Profeta, economista presso l’Università Bocconi, Francesco Seghezzi, Presidente Fondazione Adapt, Matteo Manzardo, Gruppo giovani di Confimi Industria.

Ospite speciale e interlocutrice d’eccezione, dunque, la Ministra delle pari opportunità e della famiglia Elena Bonetti, che ha ascoltato le sollecitazioni offerte dal mondo della medicina pediatrica, delle Pmi, delle aziende, dell’associazionismo femminile e dell’accademia, rispondendo alle domande della giornalista Flavia Fratello che ha moderato il talk. “Da questa esperienza sono emerse proposte concrete che si inseriscono in una necessaria sinergia tra istituzioni, associazionismo e impresa. Parola chiave è prospettiva: la scelta della genitorialità si incarna nelle possibilità di donne e uomini, delle giovani coppie, di avere opportunità concrete di progettare il loro futuro. E di intravedere condizioni di sostenibilità per le nuove generazioni.”

Andando nel concreto la Ministra ha posto alcuni punti chiave:

“Come costruire la prospettiva del futuro? Le istituzioni devono offrire concretezza e visione per la sua costruzione. Il Governo lo fa con il Family Act, già in parte anticipato con l’assegno e con le misure per i servizi educativi, l’incentivo al lavoro femminile e all’autonomia dei giovani, inserite in legge di Bilancio e nel PNRR. Uno dei punti chiave del dibattito è il tema dei servizi: famiglie e genitori non devono sentirsi soli, in particolare nell’esperienza della cura della prima infanzia. Su questo punto abbiamo messo in atto importanti investimenti: 4,6 mld del PNRR per coprire il 50% della domanda e l’introduzione dei livelli essenziali di prestazione per gli asili nido. Questo vuol dire investire anche sulla gestione dei servizi e non solo sulle infrastrutture. Sul fronte dell’occupazione femminile, il Family Act prevede azioni per dare finalmente un forte incentivo alla presenza delle donne nel lavoro. Abbiamo cominciato con la parità salariale e la certificazione per la parità di genere e, anche su questo, il PNRR e la Strategia nazionale per la parità di genere – la prima nella storia del nostro Paese – stanno facendo e continueranno a fare la differenza”.

Manuela Kron, Corporate Affairs Director Nestlé ha sottolineato l’impegno dell’azienda per seguire da vicino il tema della genitorialità, sfida cruciale per i prossimi anni, per ogni ambiente di lavoro e per ogni Paese. Il dato concreto emerso dalla ricerca Parenting Index è infatti il senso di solitudine dei genitori all’arrivo di un figlio. “Da qui sono nati alcuni percorsi nell’ambito delle nostre iniziative. Ad esempio, tra i progetti che portiamo avanti “Non sono un mammo 4www.nestle.it/media/pressreleases/allpressreleases/non-sono-un-mammo-nestl%C3%A9 è stato pensato proprio per sensibilizzare la figura paterna sulla condivisione dei ruoli rispetto al concetto di coppia genitoriale. Altro progetto che abbiamo realizzato di recente è la guida Essere genitori oggi”, con SIPPS – Società Di Pediatria Preventiva e Sociale – per aiutare i genitori ad affrontare con consapevolezza e serenità la genitorialità. 5www.nestle.it/media/article/nestle-sipps-guida-genitori Anche questo ciclo di social talk è stato fondamentale per arricchire la nostra esperienza, la nostra missione riguardo ai neo-genitori con l’obiettivo, per noi fondamentale, di impostare le basi per una collaborazione quanto più ampia possibile e trasversale di supporto ai genitori.”

Come afferma Leo Venturelli, responsabile educazione alla salute e comunicazione SIPPS oggi “i genitori si sentono e si trovano sprovveduti di fronte al loro ruolo. Sono molti i genitori fragili che mettono in atto una genitorialità non responsiva e quindi che devono essere aiutati rispetto alle esigenze e alle caratteristiche di un bambino piccolo: soprattutto nei primi 1000 giorni di vita, deve essere coccolato e accudito senza timori”.

Fondamentali anche gli interventi degli altri relatori. Paola Profeta, economista dell’Università Bocconi sottolinea che gli arretrati stereotipi italiani aggravano la situazione delle donne: sono ancora in tanti purtroppo a pensare che se le mamme lavorano i bambini soffrono. “C’è bisogno di investimenti sui servizi all’infanzia e con la pandemia, inoltre, ad essere le più colpite nei carichi riguardo al lavoro domestico e alla cura dei figli, sono purtroppo le donne”. Francesco Seghezzi, Presidente Fondazione Adapt evidenzia il fatto che “finché non ci sarà progresso nell’organizzazione del lavoro, con ad esempio orari più flessibili, la situazione sarà difficile. Gli strumenti a volte non mancano ma vanno affinati”. Matteo Manzardo, Gruppo giovani di Confimi Industria, ritiene sia fondamentale, nelle imprese, il dialogo con i collaboratori per mettere la persona, il lavoratore e le sue esigenze, al centro. In questo senso la contrattazione interna tende apportare miglioramenti per il lavoro e la famiglia.

Manuela Kron, Nestlé, e Valeria Manieri, Co founder de Le Contemporanee, hanno chiuso con la speranza di continuare a costruire ponti tra realtà diverse, in un dialogo costante con le Istituzioni. Un incontro-scambio, dunque, quello organizzato da Le Contemporanee e Nestlé, che mette l’accento su una tesi importante: continuare il confronto per generare inclusione ed innovazione sociale. Il dialogo tra pubblico e privato, tra realtà diverse, sarà basilare per costruire sinergie e far fronte – con proposte concrete – al continuo calo delle nascite e alle paure dei genitori.

È possibile approfondire la Nestlé Parenting Initiative e tutte le attività sviluppate da Nestlé Italia in questo ambito sul sito: www.nestle.it/nestle-parenting-initiative

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