L’evento Women Empowerment and Enterprise presso il Parlamento Europeo, nel contesto del quale Gruppo Donne Imprenditrici Confimi, Le Contemporanee ed altrettanti enti sottoscrittori hanno presentato il Manifesto Start We Up, è stato aperto da un video messaggio della Vicepremier belga, Petra De Sutter.
La vicepremier si è soffermata a riflettere su come, anche oggi, il mondo dell’impresa risulti nell’immaginario collettivo connesso ad una serie di stereotipi, che lo annettono con forza all’universo della mascolinità: principi come competitivà, individualismo e spirito di sacrificio vengono concepiti come gli attributi sostanziali del successo, in ossequio alla cosiddetta “grind culture”.
“Pur nutrendo grande rispetto, come Ministra, di qualità quali ambizione ed impegno – Ha sottolineato infatti De Sutter – Ritengo anche che essere un’imprenditrice donna possa significare avere la facoltà di modificare questo setting: porre al centro la possibilità di essere sè stesse, senza sentire di dover nascondere caratteristiche “femminili”, tradizionalmente giudicate “inadeguate” al mito del successo. Tra queste, per esempio, potremmo annoverare l’empatia; la cooperazione, o la ricerca di una adeguata conciliazione tra vita e lavoro.”
De Sutter si è soffermata a riflettere sul valore positivo della “diversità nella diversità”; una ricchezza non soltanto per il progresso delle società, ma per l’arricchimento dell’attività imprenditoriale stessa.
“Per incoraggiare un numero sempre più elevato di donne interessate all’imprenditoria ad abbracciare il proprio sogno, occorre abbattere ogni barriera, tra cui quelle che ancora si frappongono all’accesso alla cultura e alla digitalizzazione. Nel 2022, in Belgio, le lavoratrici autonome superavano il 35%: si è infatti verificata una crescita continua negli ultimi dieci anni, superiore anche al trend relativo ai lavoratori autonomi, invece, di sesso maschile- “ Ha concluso la Vicepremier – Se desideriamo incentivare ulteriormente questo processo, occorre cambiare la nostra narrazione: portare alla luce modelli positivi; divenire ambasciatrici in grado di ispirarci le une con le altre. Anche quando ciò potrebbe significare ‘essere l’unica donna in una stanza’ . Poichè accettare di essere quell’unica donna, d’altra parte, significa anche che chi ci seguirà non dovrà temere di poter esserlo mai più.”
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