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Abbasso il body shaming, evviva le patatine fritte

Mangiare patatine fritte per noi donne è un atto di libertà incredibile. Un momento di felicità semplice e da rivendicare con orgoglio. Anche con pugno chiuso e dita unte.

Molto si e’ analizzato negli anni del rapporto tra donne e cibo, corpo, accettazione, percezione.

Recentemente si usano termini inglesi per indicare una nuova o vecchia violenza come il body shaming. Ci sono persone che da sempre lottano con il loro rapporto con il cibo e che fanno fatica ad accettarsi.

Le Contemporanee sono uno spazio aperto, in cui si affrontano temi seri, si condividono esperienze.

Il mio rapporto col cibo e’ ottimo ed e’ sempre una gioia, devo dire.

Adoro dare consigli alle amiche e agli amici su luoghi in cui andare da soli o in compagnia, per il puro piacere di gustare cose particolari o cibi comuni ma eccellenti.

Per questo utilizzerò questo media civico anche per condividere con voi alcuni consigli di sopravvivenza in un mondo difficile, in cui il cibo sa essere conviviale e consolatorio.

Body shaming

Uno dei miei cibi preferiti, neanche a dirlo, è il più inflazionato di tutti. Le patatine fritte.

Mangiare patatine fritte per noi donne è un atto di libertà incredibile. Un momento di felicità semplice e da rivendicare con orgoglio. Anche con pugno chiuso e dita unte.

A fiammifero, a sfoglia, a spicchi, con o senza la buccia, nella versione più pop di colore viola, al naturale o speziate, tagliate a mano o rustiche. E mille mila altre versioni ancora.

E siccome “fritto è buono tutto” (ma le patate ancora di più), le patatine fritte sono spesso considerate un comfort food, per dirla all’italiana, cibo del buon umore.

Caratteristica, quest’ultima, che ci autorizza tutti a mangiarne senza preoccupazioni in barba agli inutili isterismi da chilo in più o brufoletto sulle guance. È tutta salute. Combattiamo piuttosto la vergogna che proviamo spesso per un corpo abbondante, smettiamo di nascondere a ogni costo quel rotolino di “ciccia”, e godiamoci qualche piccolo peccato di gola.

Possiamo dircelo? Diciamolo: per mangiare serenamente una porzione di patatine fritte non serve il fisic du role.

Nonostante i tagli esterofili più comuni, le ricette italiane non hanno nulla da invidiare a chips o french fries. Da nord a sud isole comprese, ci sono ottimi indirizzi in cui andarle a gustare. Rigorosamente fatte in casa.

E siccome cio’ che viene goduto in compagnia e condiviso con gli altri, mette ancora piu’ soddisfazione e allegria, voglio fornirvi una lista imprescindibile dei migliori posti in Italia in cui gustare questo cibo semplice.

Ecco la mia classifica, in esclusiva per le Contemporanee (poteva essere altrimenti?) . Ungete voi stesse e anche quelli che vi fanno bodyshaming.

UDINE: The black stuff – Via Gorghi 3/a

Famoso per aver spillato 6000 birre in 24 ore in occasione di un ritiro degli Alpini (correva l’anno 1996) il Black Stuff è uno storico irish pub nel cuore di Udine. In questo locale le patatine, tagliata a barchetta, accompagnano succulenti hamburger. Venerdì musica dal vivo.

VERONA: Oblò Comfort Food – Corso Cavour 5

Un nome una garanzia. Oblò propone patate per tutti i gusti: tagliate a “cucchiaio” per essere immerse nelle deliziose salse, stick nella versione classica a bastoncino, patate dolci in stile “yankee” e perfino patate novelle. Costo unico, 3€

VICENZA: Helmut – Contrà Giacomo Zanella, 8

Sono un po’ dei puristi della patatina fritta. All’Helmut la servono con la buccia e solo col ketchup. Nel menù dei fritti da provare anche gli anelli di cipolla rossa con rigorosa pastella realizzata con birra blanche. Costo a porzione, 5.5€

ROMA: Ham Holy Burger – Via Brescia 28/ Terrazza Termini (Stazione Ferroviaria)

Holy vuol dire sacro, come il piacere a cui il marchio si dichiara devoto. Da oltre dieci anni e con una pluralità di indirizzi, la “catena” ha all’interno del proprio menù una vera e propria sezione “sfizi e patate”. Alle classiche Chips e Stick, trovano spazio la versione Gourmet spicchi di patate con buccia e servite con ben cinque golose salsine in cui tuffarle e la crocchè con fonduta di bufala e crudo.

ROMA: FREEtto – Terrazza Termini (Stazione Ferroviaria)

Il nome è tutto un programma. E il suo claim è quanto di più evocativo e assolutivo possa esistere per un goloso: “Liberi di mangiare”. Servite nella modalità cartoccio le patatine chips o stick sono spaziali e difficile da spiegare, l’ambiente ha un profumo che ricorda i lidi. Un freetto d’evasione.

TORINO: Open Baladin – Piazzale Valdo Fusi

Le chiamano “fatate” e sono la ricetta “made in Baladin” delle chips di patate, rigorosamente tagliate a mano come vuole la tradizione slow food a cui il brand si ispira. Le Fatate sono aromatizzate con i più condimenti più fantasiosi: come non citare il sale rosa di Cipro, la versione cacio e pepe e le chips alla paprika. 6€ a porzione. 7€ per la Fatatone.

TORINO: M** Bun – Corso Siccardi 8/A e in Via Rattazzi 4

Un vero luogo della tradizione e l’ambizione (ampiamente riconosciuta) di presentarsi come uno slow fast food. M** Bun propone due contorni a base di patate: la versione fritta, chiamate le friciulà con tanto di asterisco sul menù a precisare che siano fresche e non surgelate e servite a 3.5€ e le patate rupiè patate al forno sotto sale (4€). Da provare (tutti) i panini di matrice piemontese.

MILANO: Fatto Bene Burger – via Vincenzo Monti, 56/ Via Michelangelo Buonarroti, 8

Nella città della Moda, c’è perfino l’atelier dell’hamburger. Ebbene sì. Eppure, questi due indirizzi milanesi vivono di una contraddizione in termini: nel loro menù patate francesi, quasi un affronto. Ma sarebbe farsi un tornt non assaggiarle: Chips di patate “Fine de Ratte” a 4€. Da assaggiare anche gli stick di yucca fritti a 7.5€

VIAREGGIO: Branzo – Via Ulisse Dini, 14

“Laboratorio di mare”, la scritta campeggia sulle vetrine. E accanto ai burger, ham e fish che sia, alla griglia e alla immancabile frittura, delle preziose patatine fritte “tagliate al coltello”. In pieno mood “comfort food” i classici menù panino + patatine + bibita prendono il nome di Joy Pack. Singola porzione, 4€.

MODENA: Red Lions – via Rainusso 68/a

Crocchette di patate, patate dippers, con cheddar fuso e bacon e ancora Patakilo e Patatine 300 (gr). Sono le proposte del Red Lions pub. Prezzi per porzione dai 4 agli 11 euro. Per gli irriducibili della sigaretta, il pub ha ancora una sala fumatori.

BOLOGNA: Patatata – Via San Vitale 80/A

Classiche, della nonna, di campagna, Parigine (a pallina), del boscaiolo (a forma di pigna), di campagna o di montagna e crispy con doppia frittura. 22 tipologie e più di 30 salse per condirle a pioggia. Un vero angolo di paradiso per gli amanti delle patatine fritte: oltre alla tipologia si può scegliere il cartoccio che fa per sé in base alla grammatura. A partire da 3 euro.

SENIGALLIA: Nana Piccolo Bistrot – Via Giosuè Carducci, 19

Patate e basta potrebbe essere il claim di Patatas Nana, L’indirizzo delle patatine fritte di Senigallia (e forse dell’Adriatico). Solo 3 ingredienti: sale puro marino, patate, olio di girasole al 100%. Tradizione sì ma anche un pizzico di follia. E in pieno stile “taste”, nel 2021 Nana ha tirato fuori 5 nuovi gusti: peperone, aglio nero, cappero, limone in salamoia, rapa rossa. Distribuite ormai in tutta Europa e acquistabili in busta o in lattina presso lo shop online, puoi gustarle al piatto all’interno dell’omonimo bistrot. Lime e pepe nero, 4€

LECCE: Cantiere HamBirreria – Viale dell’università, 23

Mentre “Lo Zio” regna su salumi e pregiati carni, dalla cucina arrivano solo fritti bollenti fatti al momento. Tra gli “appetizer” troviamo in carta le American Sweet Potato, patate dolci americane (7.9€), le Dippers o patate “bucciate” a 5€ la porzione, e il pasticcio un insieme godurioso di patate fritte bucciate, servite con cremoso cheddar fuso, bruciaticci di bacon e salsa del maestro. A sgrassare il fritto, un ottimo distillato. Per gli amanti del GinTonic, Cantiere propone oltre 250 selezioni di gin da tutto il mondo, più di 20 tipologie di toniche e spezie botaniche.

BARI – Hop! – Via Gaetano Devitofrancesco, 11

Sotto la voce “frittura” del menù di Hop due ricette da provare. Le sfoglie spesse di patate con buccia (di quelle fragranti e fragorose il crunch è assicurato) servite in cartoccio con salsa calda ai funghi o fredda allo yogurt luppolato. E la versione stick, pepe e cipolla. Due versioni un unico piccolo prezzo, €3.5

CATANIA: FUD, Bottega Sicula – Via Santa Filomena, 35

Le panelle qui sono d’autore. Eppure, menzione speciale meritano le patate. Le Fud Cips e le Fuc Stic, a sfoglia o a fiammifero sono di patate di pasta gialla immerse in olio di girasole. Da provare le Potetos Cis tagliate a spicchi, con la buccia, e servite con Provola delle Madonie, Guanciale croccante di Suino nero dei Nebrodi, accompagnate da Barbechiù sous. A partire da 5€ in bottega oppure “onlain”. Anche a Palermo, in Piazza Olivella, 4

PERUGIA – Cukuc – Via Barteri, 2

Il piatto forte? La torta al testo e potrete gustarla in più di 30 differenti ricette. Eppure, nella sezione “i nostri fritti” in vetta alla lista fanno bella mostra le “patatine fritte”. Croccanti e dorate fuori, morbide e succose dentro. Una delizia per soli 3 euro.

TERMOLI: Maramimmo – Corso Fratelli Brigida 64

È l’indirizzo molisano per la frittura di pesce: moscardini, alici, triglie, merluzzi, mazzoni. Un trionfo. Ma la frittura è un’arte e altrettanta dignità hanno le patatine fritte di questo menu. Porzioni di 250gr.

MURO LECCESE: Sergio coffee.bar.you – Via Malta 176

Cioccolateria. Pub. Bar & grill. Nonostante l’identità confusa la selezione di hamburger e patatine gourmet merita una sosta in questo angolo del Salento. Nella versione tradizionale a quelle con salse home made.

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COMMENTI

2 Responses

  1. adesso il vero tour de le contemporanee in Italia sara’ provare tutti questi posti contro ogni body shaming 🙂

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