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Educare all’imprenditorialità digitale e innovativa, una cosa da ragazze

Donna, giovane, del Sud, di contesto familiare problematico e di aree metropolitane difficili o di aree interne, questa oggi la tempesta perfetta che riassume i gap peggiori che abbiamo in Italia quando parliamo di condizioni di difficoltà in partenza. 

Affrontare tutto questo con un’iniziativa formativa concreta è questo il principale obiettivo di Ho avuto un’idea! progetto pilota per l’empowerment delle ragazze promosso per la prima volta in Europa e in Italia da Room to Read – ONG californiana che da anni si occupa di programmi educativi per le bambine e le ragazze – e Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con FEduF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio), L’altra Napoli e Consorzio Arca.

Project manager per il progetto nelle scuole è la scrivente, mentre l’iniziativa di Room to Read prevede anche la realizzazione di prodotti narrativi in questo ambito con la supervisione di Cristina Biasini, e l’organizzazione del Simposio su questi temi con il coordinamento di Giorgia Serughetti che si è svolto a Roma nell’ottobre 2022)

Le sfide e i piani di ideazione del progetto erano molteplici: agire sul gender gap sia professionale sia di competenze e dunque lavorare con classi a prevalenza femminile, attuare il progetto in territori con difficoltà economiche, culturali e sociali, utilizzare come contenitore quello del PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, già Alternanza Scuola Lavoro), una modalità didattica che è oggetto di tante discussioni, e riflettere sul come dare una cornice strutturale alla necessità oggi ineludibile di formare conoscenze e competenze in ambito digitale, finanziario e auto imprenditoriale.

Secondo noi quel contenitore potrebbe essere una modalità, pensata in una cornice più strutturata e meno discrezionale, per diffondere meglio la formazione in ambiti oggi non più eludibili. 

È una riflessione che riguarda tutte le scuole e tutti i percorsi scelti, non solo quelli professionali, ma anche quelli liceali, proprio perché a essere interessate sono conoscenze e competenze già dichiarate come competenze chiave in molta legislazione nazionale ed europea. 

L’educazione finanziaria, le conoscenze e le competenze digitali, l’autoimprenditorialità come strumento per la promozione di sé sono da anni oggetto di normativa ma la messa a terra ad oggi è discontinua e difforme. 

Si è pensato allora di progettare e sperimentare con le scuole e le ragazze un innovativo percorso formativo, un progetto pilota, per sviluppare insieme competenze tecniche – imprenditoriali, digitali e finanziarie – ma anche life skills e di finalizzare i moduli didattici alla creazione concreta di piccole idee imprenditoriali.

Un percorso utile ad allargare l’orizzonte e a favorire l’orientamento arricchendo le possibilità in luoghi che nella testa di quelle ragazze e di quei ragazzi non hanno possibilità.

Era una scommessa, vista comunque la brevità del percorso. Ma è stata una scommessa vinta, che si è concretizzata in 8 possibili start up a Palermo e di 4 start up a Napoli, con un numero rispettivo di gruppi di lavoro, che hanno studiato, lavorato insieme, hanno fatto ricerca e hanno seguito passo passo le fasi necessarie allo sviluppo di un’idea d’impresa con due veri incubatori d’impresa come il Consorzio Arca dell’Università di Palermo e l’associazione L’altra Napoli che ha all’attivo tante esperienze innovative e vincenti nel territorio napoletano. 

Idee interessanti e fattibili, tanto da poter essere sottoposte a finanziatori possibili: dalla app per la sicurezza dei monopattini, all’iniziativa contro lo spreco alimentare, alle soluzioni per risolvere problemi di trasporto pubblico, alla piattaforma con app, di supporto psicologico e di educazione sessuale. Tutte idee che hanno messo in evidenza la capacità di lettura e individuazione dei problemi e la ricerca di soluzioni, con uno sguardo molto aderente al territorio e alla loro realtà. 

Le scuole che hanno aderito al progetto sono l’Istituto Statale di istruzione superiore “Vittorio Veneto” di Napoli (sedi di Scampia, Secondigliano e Piscinola) e l’Istituto professionale statale per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera “Pietro Piazza” di Palermo(il polo scolastico con il più alto numero di iscritti di tutta Italia), per un totale di 7 classi di secondo e terzo anno (4 a Napoli e 3 a Palermo).

Nel primo percorso hanno seguito il programma 133 studenti, in prevalenza ragazze

Si tratta di due scuole che operano in territori difficili in cui dispersione, abbandono scolastico e disoccupazione femminile registrano livelli più alti della media nazionale: se, infatti, la percentuale di NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione) registra il 23,3% come media Italia, questo dato sale al 34,5% in Campania e al 37,5% in Sicilia. Inoltre, se sul fronte dell’occupazione femminile, l’Italia è uno degli ultimi Paesi – una donna su due non ha un’occupazione -, nel Meridione lo scorso anno la percentuale di donne con un lavoro (33%, fascia 15 – 64 anni) è precipitata a sotto il 30%, oltre 30 punti in meno rispetto alla media del Centro-Nord Italia (59,2%) e del totale Europa (63%). 

Il progetto è stato preceduto nella scorsa primavera da una serie di confronti e interviste con docenti, ragazzi e ragazze, dirigenti scolastici per l’analisi del contesto, degli obiettivi formativi e delle vocazioni delle singole scuole, delle competenze esistenti e quelle da costruire, il programma formativo di Ho avuto un’idea! è stato ideato e progettato con la partecipazione diretta dei due istituti e prevede il coinvolgimento di circa 300 studentesse divise in due percorsi di PCTO, il primo si è appena .

Per cinque mesi, a circa le studentesse e gli studenti, divisi in gruppi, hanno seguito lezioni e percorsi su temi di educazione finanziaria e digitale con esperti, hanno avuto una tutorship costante per lo sviluppo di vere start up, a partire da un’idea delle ragazze, hanno avuto corsi multimediali per l’orientamento, laboratori per l’accrescimento del know-how tecnologico-digitale e finanziario per l’acquisizione di conoscenze, competenze e abilità operative utili alla crescita personale, all’autoimprenditorialità e all’imprenditorialità, incontri sulle nuove professionalità in dialogo diretto con donne e/o giovani che nel territorio hanno portato avanti esperienze simili.

Il 28 febbraio in un evento a Palermo e il 7 marzo a Napoli, le idee realizzate nel primo percorso sono state illustrate alle classi che inizieranno il secondo percorso e sono state premiate.  Le attività dunque proseguiranno anche nell’anno scolastico 2023-2024 con un secondo percorso di PCTO e le ragazze del primo progetto pilota hanno passato il testimone alle ragazze del secondo progetto.

L’intenzione è quella di diffondere e disseminare il progetto in un numero più ampio di scuole per raggiunge un maggior numero di studentesse, trovando altri finanziatori interessati.

Al progetto e ai temi relativi alle discriminazioni formative di genere, al lavoro delle donne e all’empowerment delle ragazze è stato dedicato un Simposio, organizzato da Room to Read il 14 e 15 ottobre, che verrà replicato nell’ottobre del 2023 a Palermo, a conclusione di tutta la sperimentazione. 

CONTATTI E INFO: 

www.roomtoread.org  Room to Read Italia

 Alyson Moskowitz, project manager progetto Italia, alyson.Moskowitz@roomtoread.org 

Mila Spicola, project manager del progetto scuole, archmilaspicola@gmail.com

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CONTRIBUTOR

  • Mila Spicola

    Laurea in Architettura, già ricercatrice precaria in Storia dell’Architettura alla Sapienza di Roma, specialista in Restauro dei Monumenti ed esperta in Conservazione e Valorizzazione dei Bbcc, nel luglio del 2007 accetta la cattedra di ruolo in una scuola media di periferia a Palermo.  Dottoranda in Innovazione e Valutazione dei Sistemi d'Istruzione presso il Dipartimento di Pedagogia di UniRomaTre. ​ Autrice di “La scuola s’è rotta”, Einaudi, 2010. Dal 2010 collaboratrice de L'Unità, autrice del blog "La ricreazione non aspetta". Organizzatrice e ideatrice insieme a Emma Dante degli incontri di teatro civile “Cu arriva ietta vuci”.  ​È stata​  consulente tecnico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per gli ambiti politiche educative di genere e piano nazionale scuola digitale, ha collaborato alla riforma della formazione iniziale e selezione dei docenti​.​ Eletta negli organi di partito alle primarie del 2007, rieletta nel 2009, è stata responsabile scuola del Pd a Palermo fino al luglio 2010.  ​Dirigente nazionale dello stesso partito fino al 2016​, oggi indipendente. Sempre antagonista, mai massimalista. Femminista e contemporanea.

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