Nell’estate di due anni fa, ci lasciava Raffaella Carrà. Una icona intramontabile del varietà italiano e della cultura pop internazionale, nonchè un potente simbolo di libertà. Dall’ombelico scoperto alle danze sensuali ed irriverenti, Raffaella ha incarnato un modello rivoluzionario di emancipazione femminile, scardinando qualsiasi stereotipo tradizionale di subalternità: da valletta a grande protagonista; da gregaria a conduttrice. Il nostro debito nei confronti del caschetto platinato che, nell’immaginario collettivo, ha assunto la caratura di un simbolo immortale è immenso e, quest’oggi, si trasforma finalmente nella forma più idonea a rendergli degnamente omaggio. Lo Show.
Il primo format dedicato a “Raffa” nazionale, dal titolo “Raffaella”, con la direzione artistica di Claudia Campolongo, la regia di Gabriele Colferai e le coreografie di Angelo di Figlia, ha debuttato questa estate, presso il Teatro Verdi di Montecatini. Uno spettacolo che, portando in scena le arti care a Raffaella in simultanea (recitazione, danza, canto) mira a formulare un ritratto esaustivo della spettacolarità e dei virtuosismi della regina della Tv italiana. Protagonista della vicenda, il giovane Angelino: un fan devoto di Carrà che partecipa ad un concorso sponsorizzato alla televisione, per vincere un pomeriggio in compagnia della sua stella. Una ricostruzione, dunque, affettiva e partecipata, che riporta in scena la vita di Raffaella attraverso gli occhi di un fan. Il ruolo di Raffaella viene invece interpretato, all’interno dello show omonimo, da Beatrice Baldaccini, star del Musical Italiano.
Per il 29 settembre, presso il Teatro Donizzetti (città di Bergamo) è prevista invece una nuova, importante anteprima: quella dell’opera lirica Raffa In The Sky, nata da una idea di Francesco Micheli. L’opera di Micheli mira a raccontare non solo la carriera artistica di Carrà, ma a riflettere sul suo ruolo trasformativo all’interno della società, attraverso una rivoluzione mai sfrontata e sopra le righe; ma decisa, caparbia, e piena di eleganza e di dignità.
“Raffaella, mai diva capricciosa, parlava sette lingue diverse ed intervistava con dirompente professionalità i grandi personaggi politici e dello Spettacolo del secondo Novecento”- Ricorda, oggi, Micheli.
In occasione del lancio dell’Opera Raffa In The Sky, Bergamo Brescia, nominate Capitali della Cultura 2023 stanno inoltre ospitando, presso il teatro Donizzetti, una ricca rassegna di eventi, completamenti dedicati a Raffella.
“Sono sicuro che Raffaella, oggi, sarebbe incuriosita, lusingata ed emozionata da questo tributo. In fondo, la sua, è la storia di una donna e di un’artista che ha cercato sempre con coraggio di esplorare e fare incontrare mondi diversi tra di loro: la danza, il cinema, la tv, il canto, favorendo il dialogo tra contesti culturali anche molto distanti. Dal Sud America alla Russia, dagli studi del Letterman Show e di Hollywood agli studi televisivi e scintillanti di Cinecittà. E persone diverse, soprattutto: donne, uomini, bambini che riconoscevano in lei l’ispirazione, il divertimento; la famigliarità, il riscatto. Per lei, non era importante dove fare una cosa, ma come. Con quanto amore, abnegazione, passione.”
Così, conclude Sergio Japino, coreografo e regista per anni al fianco di Carrà ed, oggi, attivamente coinvolto dagli autori nella creazione del progetto Raffa In The Sky.
Nell’opera lirica, il ruolo di Raffaella verrà invece interpretato dalla cantante e musicista Chiara Dello Iacovo. Le prevendite per la prima dello spettacolo sono attive dal 18 giugno: giorno in cui l’immensa Raffaella, quest’anno, avrebbe celebrato i suoi ottant’anni.
Un giro di boa che la vede collocarsi, di diritto, tra le stelle a cui appartiene. Mentre noi che restiamo non ci possiamo che augurare, cara Raffa, che sarai soddisfatta; e ricordarti, con tutto l’amore possibile che, questi doni, sono per Te.
