Sei anni di “abrazos y no balazos” – “abbracci e non colpi di pistola” hanno consegnato al Messico la prima presidente donna, Claudia Sheinbaum.
Di lei si è scritto tanto. Forse non tutto. Magari l’entusiasmo per una Lei alla guida di un paese noto per il proprio machismo ha fatto sì che qualche postilla fosse tralasciata.
Senza la pretesa della verità in tasca o dell’esaustività ma con il solo desiderio di condividere un altro punto di osservazione. Il mio. Sangue messicano al 50%.
I cittadini messicani sono stati chiamati alle urne, hanno espresso il loro voto e hanno scelto la continuità. La neopresidente appartiene infatti allo stesso gruppo politico uscente. I cittadini hanno dunque espresso la loro approvazione per il lavoro svolto dal presidente Andrés Manuel López Obrador (AMLO) e dal suo partito politico MORENA.
Eppure, è atteso per venerdì (oggi) il risultato ufficiale dell’INE, l’Istituto Nazionale Elettorale, che in Messico si occupa del conteggio dei voti.
Voti di una cosiddetta “elezione di Stato”. Cosa intendiamo in Messico con questa espressione? È presto detto: la manipolazione del processo elettorale da parte del governo per favorire il proprio candidato e/o il proprio partito. Utilizzando risorse pubbliche per la campagna elettorale, la coercizione degli elettori, la limitazione della libertà di stampa e ostacolando la partecipazione dei partiti di opposizione.
Pratiche antidemocratiche che minano i principi fondamentali della democrazia.
In questo processo elettorale, l’INE ha già multato il partito politico Morena per la sua insistente pre-campagna elettorale, la quale è vietata per legge. Per pre-campagna elettorale si intende che il Presidente uscente Andrés Manuel López Obrador (AMLO), in tutte le sue “mañaneras” (discorso che il Presidente dà tutte le mattine nel canale nazionale televisivo), ha sempre fatto campagna elettorale.
Ammonta a più di 30 milioni di pesos messicani la multa della pre-campagna elettorale. Per non parlare della questione “violenza”. È di certo un caso (una serie di casi) l’uccisione di una candidata (vari candidati) sindaco nello stato di Morelos la sera precedente alle elezioni.
Dunque, è vero, la prima donna a governare il Messico è stata eletta. Claudia Sheinbaum sarà ormai quasi certamente la prossima presidente del Messico.
Ma il Messico, si sta davvero trasformando nel modello politico del Venezuela o di Cuba?
Come cambierà il rapporto con gli Stati Uniti d’America, che si avvicina alle prossime elezioni presidenziali?