Lo scrittore ucraino Andrij Kurkov, ex assistente del KGB e poi guardia carceraria ad Odessa, e l’avvocato siriano Anwar Al Bounni, specializzato in diritti umani, non sono soltanto intellettuali e professionisti; ma uomini che conoscono la brutalità della guerra e la violenza dei regimi, e le profonde trasformazioni che essi operano nella cultura e nei sentimenti di chi li vive.
Il loro sguardo, rivolto all’Europa, ne analizza con “amore e con sconforto” il potenziale ruolo salvifico, ma anche la sostanziale impotenza contro la Russia di Putin.
L’analisi di Valeria Manieri, co-founder de Le Contemporanee, ne ha catturato le criticità per Il Foglio, tra la nascita di una “Ucraina europea” ed il sogno di un’Europa in difesa di Kyiv.
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