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Monica Bellucci, le donne e la maternità. Un messaggio importante

Monica Bellucci brilla alla Mostra del Cinema di Venezia. Diretta al cinema dal suo nuovo compagno, il regista Tim Burton, nel sequel del suo iconico film anni ’80, Beetlejuice, Beetlejuice, l’attrice presta il proprio volto al personaggio di Delores.

59 anni – ed una carriera cinematografica lunga più di 30 – la diva eterna non si ferma: ma al Magazine francese Madame Figaro, racconta una complessità comune a molte altre donne; quella di conciliare la vita professionale con il ruolo materno.

Dai 14 anni di amore con l’attore Vincent Cassel, sono infatti nate Deva, di 19 anni, e Lèonie, di 14. L’attrice spiega che, nel suo caso, procrastinare la scelta di diventare madre è stata una scelta che le ha consentito di poter raggiungere i traguardi prefissati senza rimorso.

Avevo 40 anni per Deva, 45 per Léonie, ma non mi considero un buon esempio, perché ho corso dei rischi enormi – Svela al magazine francese –Prima non potevo comunque. Lavoravo e viaggiavo così tanto! Non avevo tempo per niente. Mi è sempre piaciuto partire con lo zaino in spalla, da sola, all’avventura. Conoscendo me stessa, se non avessi avuto questo percorso professionale prima, una parte di me ne sarebbe stata frustrata e, probabilmente, non sarei risultata la mamma migliore. Il fatto di avere avuto le mie figlie quando ho deciso mi ha permesso di vivere il tempo che dedicavo loro come un vero piacere, e mai un sacrificio.”

Oggi, Deva, aspirante attrice e modella, è già indipendente, e ha lasciato “il nido”. Léonie, invece, come racconta Mamma Monica, è “ribelle, come ogni adolescente; ma anche infinitamente dolce.”

“Le donne sono cambiate, ma non la condizione delle madri – Osserva, ancora, l’attrice – Le nascite sono diminuite, e spesso le ragioni vanno ricercate nell’eccessivo carico sociale. Le giovani conseguono risultati pari – quando non addirittura superiori- a quelli dei loro coetanei, negli studi; ma non di rado, la loro carriera non esaudisce le aspettative prefissate. Essere una madre che lavora è molto complicato! Dal canto mio, ho sempre provato a portare le mie figlie sul set, ma questo ha comportato grandi difficoltà: Deva, durante la sua infanzia, ha viaggiato molto. Ma i nostri figli, prima o poi, se ne andranno, e andranno avanti con le loro vite. Per questo, il tempo che gli dedichiamo non è mai perso.”

© Pic rights Protothema

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COMMENTI

Una risposta

  1. Che brava chi procrastina perché poi può ancora oppure fa la PMA a cuore leggero. Facciamo un applauso o iniziamo a pensare che forse non sia poi tanto un bel messaggio? Perché a una donna non viene monitorato lo stato di salute con un approccio diverso, aiutando chi ha geneticamente una scarsa riserva ovarica o altri problemi a saperlo per tempo? Ma soprattutto perché la maternità è ancora inconciliabile con un’eventuale voglia di raggiungere altri traguardi?

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