La retorica di Marine Le Pen non vince sull’europeismo di Macron

  • la battaglia per le presidenziali francesi si è conclusa senza grandi sorprese, con la vittoria di Macron
  • nonostante le apparenze, questa campagna ha in parte rafforzato gli stereotipi di genere: è vero che c’è stato un numero di candidature femminili senza precedenti, ma il secondo turno ha mostrato una distribuzione tradizionale dei ruoli di genere tra Macron e le Pen
  • Macron si è presentato com un condottiero, riprendendo i codici di una mascolinità egemonica. Pensiamo a una sua foto che è stata molto ripresa dai social in cui appare su un divano, le gambe leggermente aperte e la camicia aperta sul petto villoso.
  • Marine Le Pen si è presentata coma una buona madre di famiglia, tradizionale, immagine sulla quale si è basata per sdoganare la natura di estrema destra del suo partito
  • forse l’unico granello di sabbia che riuscirà a far deragliare la macchina Macron saranno le elezioni legislative: a sinistra c’è un tentativo di fare un’unione popolare, e se questa unione vincesse le legislative si andrebbe verso la coabitazione.
  • questo aspetto è interessante perché l’unione popolare è capitanata dalla France Insoumise, movimento che più di altri ha dato spazio a candidature femminili e femministe, e anche a dei candidati appartenenti a delle minoranze, in particolare afrodiscendenti.

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CONTRIBUTOR

  • Veronica Noseda

    Formatasi in scienze politiche e storia economica, vive a Parigi da più di 20 anni, dove lavora nel campo della salute pubblica e dell'aiuto allo sviluppo. Attiva in numerosi movimenti femministi e della difesa dei diritti LGBT, ha un particolare interesse per l'attivismo delle minoranze e la questione della loro rappresentazione nei media. Veronica collabora regolarmente come giornalista per la radio televisione svizzera italiana e Radio radicale.

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