- la battaglia per le presidenziali francesi si è conclusa senza grandi sorprese, con la vittoria di Macron
- nonostante le apparenze, questa campagna ha in parte rafforzato gli stereotipi di genere: è vero che c’è stato un numero di candidature femminili senza precedenti, ma il secondo turno ha mostrato una distribuzione tradizionale dei ruoli di genere tra Macron e le Pen
- Macron si è presentato com un condottiero, riprendendo i codici di una mascolinità egemonica. Pensiamo a una sua foto che è stata molto ripresa dai social in cui appare su un divano, le gambe leggermente aperte e la camicia aperta sul petto villoso.
- Marine Le Pen si è presentata coma una buona madre di famiglia, tradizionale, immagine sulla quale si è basata per sdoganare la natura di estrema destra del suo partito
- forse l’unico granello di sabbia che riuscirà a far deragliare la macchina Macron saranno le elezioni legislative: a sinistra c’è un tentativo di fare un’unione popolare, e se questa unione vincesse le legislative si andrebbe verso la coabitazione.
- questo aspetto è interessante perché l’unione popolare è capitanata dalla France Insoumise, movimento che più di altri ha dato spazio a candidature femminili e femministe, e anche a dei candidati appartenenti a delle minoranze, in particolare afrodiscendenti.