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La Sfida dell’Occupazione Femminile e il PNRR

Occupazione femminile

There is no silver bullet”, non vi sono scorciatoie: per aumentare l’occupazione femminile in Italia non basta una singola misura, anche se ben finanziata. Serve un quadro articolato di riforme di scuola, lavoro, welfare, fiscalità e, in ultima istanza, anche cultura. Alcune di queste necessitano di risorse pubbliche, altre richiedono un cambiamento nei comportamenti, perché in ambiti come questo parole e atteggiamenti sono spesso più incisivi delle leggi. Molti interventi racchiudono entrambi questi aspetti.

In questi ambiti l’Italia è decisamente indietro rispetto a molti paesi simili. Le donne che partecipano al mercato del lavoro retribuito sono meno del 50%, una delle percentuali più basse tra i paesi avanzati. A questo di aggiunge la bassissima natalità. In Italia, la scelta tra culla e carriera si risolve spesso nella negazione di entrambe.

Occupazione femminile - PNRR
Autore: LaPresse / Roberto Monaldo | Ringraziamenti: LaPresse
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Occupazione femminile: le cause principali di scarso accesso al mondo del lavoro

Le cause principali dello scarso accesso al mondo del lavoro sono lo scarso supporto alle famiglie e il mismatch tra domanda e offerta di competenze delle donne. Anche se più della metà dei laureati sono donne, che scolasticamente ottengono generalmente migliori risultati degli uomini, circa il 90% di esse sceglie percorsi umanistici.

L’Italia ha urgente bisogno di più donne nel mondo del lavoro. Non solo per equità, ma perché l’invecchiamento della popolazione richiede nuova forza lavoro. Il sostegno governativo alla cura degli infanti, dei bambini e degli anziani è l’unico intervento che può fare la differenza.

Occupazione femminile: la priorità del PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) pone la questione dell’occupazione femminile tra le priorità trasversali del Piano.1 Gli interventi previsti vanno in molte delle direzioni auspicate da M&M un anno fa, e sono impostati in un’ottica duplice, di pari opportunità e valorizzazione della forza lavoro potenziale.2

  • In materia di istruzione, il PNRR prevede: (i) potenziamento dell’offerta di asili nido e scuole d’infanzia; (ii) estensione del tempo pieno a scuola; (iii) investimenti nelle competenze STEM nelle scuole superiori, con un’attenzione particolare all’orientamento universitario delle ragazze verso queste discipline.
  • In materia di politiche sociali e sanitarie, il PNRR prevede il rafforzamento dell’assistenza ai disabili, dei servizi sanitari di prossimità, e dell’assistenza domiciliare, che ad oggi ricadono principalmente sulle donne.
  • In materia di lavoro e imprese, il PNRR prevede sia iniziative specifiche a sostegno dell’imprenditorialità femminile, sia l’introduzione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere nelle imprese .
  • In materia di Pubbliche Amministrazioni, il PNRR prevede l’introduzione di nuovi meccanismi di reclutamento e progressione di carriera nella PA. Questi meccanismi saranno mirati anche al raggiungimento della parità di genere a tutti i livelli.

Ovviamente gli interventi del PNRR non basteranno a risolvere la questione di genere, ma vanno nella direzione giusta. Altre misure complementari a quelle elencate potrebbe riguardare: (i) il supporto all’aiuto domestico; (ii) il contrasto agli stereotipi di genere nei libri scolastici; (iii) l’agevolazione dell’accesso ai corsi di formazione professionale da parte delle donne; (iv) una riforma dei congedi di maternità e paternità, per incentivare un utilizzo equilibrato da parte di entrambi i genitori.

1 Vedi p. 35: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR.pdf.

2 La proposta M&M di ottobre 2020: http://www.associazionemandm.org/iniziative/occupazione-femminile-e-next-generation-italia-1.

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  • Minima Moralia

    L’Associazione “M&M - Idee per un Paese migliore”, riunisce imprenditori, manager, diplomatici, esponenti del terzo settore, accademici e funzionari pubblici, ed è impegnata a offrire suggerimenti e proposte per lo sviluppo del Paese. Fabrizio Pagani ne è fondatore e presidente.

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