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Vivienne, Regina per merito e per fantasia

Nel 2022 abbiamo dato addio a Regine per liturgia e sangue e Regine per merito e fantasia.

Quest’anno si chiude con un addio alla Regina della moda e del punk britannico Vivienne Westwood.

Da sempre elegante provocatrice, anticipatrice di moda e mode, sguardi sul mondo, sapeva cogliere i segnali deboli della società e tradurli in immagini e stoffe capaci di raccontare la storia del contemporaneo.

Anno Domini 1941, i familiari cari che l’hanno abbracciata in queste ore di congedo dal terreno, raccontano di una Vivienne imperterrita, che ha continuato a fare le cose che amava fino all’ultimo. Progettava la sua arte e sembra che stesse scrivendo un suo libro. Ovviamente ci auguriamo tante pubblicazioni postume e tante Collezioni di moda a futura memoria, un po’ come nel film “La Corrispondenza”.

Grande lavoratrice, visionaria, icona.

Quasi tutt* abbiamo desiderato avere in casa o nei nostri armadi almeno un oggetto firmato da questa donna eccentrica e così particolare. Quando un nome diventa sinonimo di uno stile inconfondibile e di un modo di intendere le cose, di guardare con fantasia al mondo, penso si possa dire di essere una icona. Senza retorica.

Attivista da sempre per la difesa dei diritti umani, contro le guerre, il cambiamento climatico e il capitalismo, negli ultimi anni è diventata simbolo della moda sostenibile e della lotta al Climate Change.
La Vivienne Foundation, una società senza scopo di lucro, fondata da Vivienne, i suoi figli e la nipote alla fine del 2022, verrà lanciata ufficialmente il prossimo anno “per onorare, proteggere e continuare l’eredità dell’attivismo di Vivienne”.

Di Vivienne conservo in casa delle meravigliose ciabattine e un paio di orologi deliziosi. Di più non avrei potuto osare o permettermi, in un pomeriggio di shopping un po’ folle con una amica a Milano tempo fa.

A Londra diffusamente, a Parigi e a New York, in quartieri come Soho ad esempio, i negozi come si deve hanno sempre in vetrina un capo della Signora Westwood, anche quelli di abiti vintage di un certo livello, e normalmente questo significava e significa ancora sinonimo di ricerca, di qualità, di un concetto di moda mai banale o conformista. Anche per chi ama cose minimali, comode, poco colorate o colorate il giusto.

Ma anche per chi ama lo stile sobrio Armani (me!).

In questi anni un po’ sciattoni, urlati senza meraviglia e originalità, in un tempo contemporaneo esibizionista e voyeur privo di idee rivoluzionarie, lo stile e il racconto di Vivienne Westwood Regina per merito e fantasia ci mancherà moltissimo.

foto di Tim Walker

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  • Valeria Manieri

    Classe 84, esperta di comunicazione e politica, Cofounder de Le Contemporanee. Lavora da anni con Radio Radicale e collabora con diverse testate, tra cui Io Donna - Corriere della Sera, Il Foglio e Milano Finanza.

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