le opinioni

L’altro femminismo di Angela Lansbury, alias Jessica Fletcher

Vedova, pensionata, investigatrice…una donna che si rifiuta di scomparire

Si è spenta l’11 ottobre Angela Lansbury, professionista della pellicola cinematografica e dell’industria dello spettacolo, che vanta più di mezzo secolo di carriera alle spalle.

Prima di interpretare la donna con la più alta probabilità di trovarsi su un luogo di un omicidio (e di risolverlo), Angela Lansbury è infatti un’interprete che merita di essere celebrata.

Lansbury inizia la sua carriera giovanissima, a 19 anni, recitando nell’iconico film con Ingrid Bergman, Gaslight. Il film fu un successo della critica tanto quanto del pubblico, tanto che Il termine “Gaslight” è addirittura entrato nel linguaggio comune angloamericano per indicare il comportamento tossico di una persona che cerca di manipolare qualcuno, mettendo in discussione la sua sanità mentale, allo scopo di ottenere qualche cosa o solo banalmente per controllarla.

L’interpretazione della perfida cameriera che dà manforte al marito di Ingrid Bergman nel tentativo di ingannarla, permette a Lansbury di aggiudicarsi la sua prima nomination all’Oscar.

Nella sua lunga carriera ha fatto di tutto: dal classico adattamento Hollywoodiano di romanzi come I tre moschettieri o Il ritratto di Dorian Gray, passando per noir come Mi dovrai uccidere e i musical di Broadway come Mame, fino al film della Disney Pomi d’ottone e manici di scopa. L’ultima volta che la vedremo sullo schermo sarà nei panni di sé stessa: un cameo nel prossimo film di Rian Johnson che, dopo aver conquistato il pubblico con Knives out, un giallo accattivante ed originale, tornerà con il sequel, Glass onion.

Se avete pensato, anche solo una volta, che la signora in giallo fosse un format inspirato ad un’altrettanto dinamica anziana della letteratura gialla, Miss Marple, avete ragione. Il titolo originale della serie è infatti Murder, She Wrote, una citazione dell’adattamento cinematografico del 1961 di una storia di Miss Marple: Murder, She Said. Inoltre, Lansbury aveva interpretato Miss Marple in un film del 1980: Assassinio allo specchio.

Jessica Fletcher - Angela Lansbury
You see the little things…the inconsistencies (Roy Gunderson, Chief of police, New Holvang, stagione 1 episodio 1)

La signora in giallo, alias Jessica Fletcher, è una 60enne americana, che abita nella tranquilla cittadina di Cabot Cove, nel Maine. Ex insegnante di inglese, vedova, scrive romanzi gialli per diletto. Un po’ per caso, il suo libro viene pubblicato e diventa immediatamente un enorme successo. è proprio grazie a questo successo che Jessica si trova spesso a viaggiare, a conoscere persone e…a finire in mezzo ad omicidi, che risolve sempre con successo.

Che cosa rende la signora in giallo così infallibile? e perché parliamo di femminismo?

Che la signora in giallo sia già stato oggetto di analisi femministe non è una novità. Una donna sola, di 60 anni, senza figli, autrice di best seller, che ha una vita piena di avventure è già di per sé una forte dichiarazione contro lo stereotipo che vuole le donne invisibili dopo una certa età, oltre che contro la convenzione che le vuole felici e soddisfatte solo se hanno un uomo accanto e una famiglia a cui tendere.

Ma Murder, She Wrote-un programma che è andato in onda per 10 anni e che vanta una platea semiglobale, di cui la stessa Lansbury fu produttrice esecutiva-rappresenta un’inesauribile risorsa per spunti di riflessione.

Partiamo dai contesti delle sue indagini.

Jessica è una donna con una fitta rete di amici e amiche; è attiva nella sua comunità, Cabot Cove, dove conosce tutti e dedica del tempo a conoscere chiunque le capiti a tiro.

Le sue indagini infatti riguardano spesso persone che le sono vicine; omicidi che avvengono a Cabot Cove o in contesti sociali in cui è stata invitata da appunto un parente, un amico o una vecchia conoscenza.

In altre parole, Jessica conosce le persone su cui si trova ad indagare. Questo la distingue nettamente dagli investigatori con cui si interfaccia, che, al contrario, tendono a giudicare le situazioni sulla base di giudizi sommari o pregiudizi. Spesso, il primo ad essere indagato è infatti un amico o un parente di Jessica, motivo per il quale si dedica anima e corpo alla risoluzione del caso.

Infatti, tutte le indagini di Fletcher avvengono in contesti borghesi, altro dettaglio rilevante. Gli omicidi non sono commessi da “delinquenti”, ma da uomini e donne abbienti, che uccidono per questioni di soldi, di affari finiti male, di famiglie scoppiate e di tradimenti extra coniugali…insomma questioni legate ad equilibri di potere che sono stati o si vorrebbero rovesciare, torti meschini che non si riescono a sopportare.

Prendiamo per esempio il primo episodio della serie dove l’insospettabile omicida è Preston Giles, l’editore di Jessica. Preston aveva preso parte come investitore alla costruzione di un palazzo insieme a tre soci; a causa di incongruenze nella costruzione il palazzo crolla, uccidendo molte delle persone che ci vivono. Preston viene incastrato dai suoi soci, che lo trasformano nel capro espiatorio della situazione. Finito in prigione, riesce a fuggire, facendo credere alle forze dell’ordine di essere morto nel tentativo. Ricattato da un detective privato che aveva scoperto tutto, lo uccide in un momento di rabbia, ad una festa in maschera.

Jessica non conosce nulla di questa storia, ma i suoi sospetti ricadono su Preston perché aveva assistito e osservato alcune discrepanze durante l’incontro fra i due alla festa, tenendo a mente che Preston e l’investigatore in teoria non si conoscevano. In primis, era rimasta colpita dal fatto che il detective avesse capito e apparisse colpito dal costume indossato da Preston: Edmond Dantes, Il Conte di Montecristo, un uomo che scappa di prigione dopo essere stato ingannato dai suoi amici e che dedica tutta la sua vita alla vendetta.

L’ascolto attivo è sicuramente un altro aspetto determinante del successo di Jessica. La signora in giallo è una donna curiosa, che approfondisce le situazione critiche che le capitano a tiro. Al contrario della polizia, che tende a farsi guidare da convenzioni, Jessica approccia le indagini in modi trasversali, confrontando non solo i sospettati “ufficiali”, ma parlando con più persone all’interno della comunità in cui indaga. Infatti, c’è sicuramente il fattore del tempo che Jessica ha per dedicarsi a questi casi, che le permette di trovarsi in queste situazioni con tutti i sensi all’erta, riuscendo effettivamente a non farsi sfuggire nulla.

Empatia, presenza attiva e sensibile all’interno di una comunità, ascolto e tempo…non saremo forse di fronte ad una forma molto prototipale (forse anche un po’ ingenua) di indagine femminista?

LA PAROLA A VOI

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CONTRIBUTOR

  • Martina Rocchi

    Laureata in politica e comunicazione. Appassionata di quest’ultima, ha maturato questo interesse nella speranza di riuscire a farsi capire da qualcuno. La sua lingua nativa sono i meme, ma riesce comunque a esprimersi in italiano e in inglese

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