È arrivata nel pomeriggio di ieri la notizia che non volevamo leggere. É morta la regina Elisabetta. La regina di Inghilterra, sì. Ma in fondo, anche la regina di noi tutte. Donna eccezionale e complicata, per questo affascinante.
Il Giubileo di platino è stato un traguardo storico, inarrivabile per chiunque altro. Diventata regina nel 1952, a soli venticinque anni, ha regnato per 70 anni attraversando la storia.
Il governo del Regno sotto la sua figura è stato impeccabile da un punto di vista costituzionale. Mai uno sgarro. Un passo indietro ma con polso fermo. È stata saldamente in sella a un Paese sempre all’avanguardia su tantissime questioni e che, proprio per la sua struttura feudale e arcaica, ha conosciuto enormi lotte sociali, ha visto l’ascesa della borghesia. E nonostante ciò è riuscita a non gettare del tutto alle ortiche la tradizione aristocratica, preservando uno spazio più ristretto ma da tutti ormai riconosciuto e rispettato.
Il tutto con uno stile personalissimo che è poi diventato iconico. O ha saputo far divenire tale. Anche per questo ci vuole abilità, in assenza di grazia.
Uno stile che in realtà dice molto della personalità della sovrana, delle sue piccole grandi manie, fissazioni, intolleranze e perfino insicurezze.
Una regina inarrivabile, iconica e che ci mancherà ogni giorno.