Kamala Harris riaccende la speranza di chi crede nella democrazia

La vice-presidente Kamala Harris è una regista “nell’ombra“, che con lealtà ha affiancato la Presidenza Biden e diviene dunque erede del suo ultimo atto d’amore per il Paese.

Ora, però, da “quell’ombra” è giunto il momento di uscire: ed al suo primo discorso alla Casa Bianca dopo il ritiro di Joe Biden, davanti agli sportivi della National Collegiate Athletic Association, Harris sceglie una linea ben lontana dal protagonismo trumpiano, concentrandosi piuttosto su “onestà, integrità, impegno per la famiglia e per la fede” e “sul cuore grande” della Presidenza Biden, assicurando tra le righe la continuità di quei valori di cui si appresta a raccogliere il testimone.

“Mancano 105 giorni alla fine della campagna. Insieme, vinceremo“- Ha scritto infatti la neo-candidata su X, prima di annunciare il viaggio in Delaware per incontrare lo staff elettorale.  Dietro le quinte, Harris avrebbe infatti avviato con rapidità la propria macchina elettorale, incontrando gli ex presidenti Barack Obama e Bill Clinton, l’ex segretario di Stato Hillary Clinton ed altri 100 tra leader di partito, deputati e senatori, governatori, leader sindacali e vertici di organizzazioni di difesa dei diritti civili. Un’attività che l’ha portata a raggiungere i delegati sufficienti ad assicurarsi la nomination.

I delegati alla convention democratica (19-22 agosto) potrebbero infatti iniziare a votare virtualmente sui candidati alla presidenza e alla vicepresidenza già dalla prossima settimana, consentendo così ad Harris di scegliere il suo runner. Il comitato nazionale del partito (Dnc) ha stabilito tre requisiti per la nomination, che sarà anticipata da una ‘roll call’ virtuale: un candidato deve presentare una dichiarazione formale di candidatura al Dnc, soddisfare i requisiti legali e di partito per essere presidente e ottenere almeno 300 firme di delegati.

La coraggiosa scelta di Joe Biden ha suscitato il plauso di numerosi elettori democratici, che dopo l’annuncio del presidente uscente hanno donato al comitato elettorale della campagna 50 milioni di dollari. La raccolta di fondi, sostanziale ad una campagna vincente, è stata anche incentivata da un appello di Hillary Clinton, a favore di Kamala Harris: «Conosco Kamala da molto tempo. Questo brillante pubblico ministero perseguirà il caso contro il criminale condannato Donald Trump e l’agenda del Progetto 2025 che vuole toglierci le nostre libertà.». Da domenica, la vice-presidente avrebbe già raccolto una cifra da record: oltre 100 milioni di dollari, ottenendo anche il pubblico sostegno di personaggi influenti quali George Clooney, Abigail Disney e della leader democratica Nancy Pelosi.

Proprio di libertà parla infatti la canzone designata da Harris, quale inno della sua campagna elettorale: “Freedom”, di Beyonce.

“Continuerò a correre, perchè un vincitore non si arrende.”

Sono orgogliosa di essermi assicurata l’ampio sostegno necessario per diventare la candidata del nostro partito e, in quanto figlia della California, sono fiera che la delegazione del mio Stato abbia contribuito a portare la nostra campagna in alto. Non vedo l’ora di accettare formalmente la candidatura“, ha dichiarato Harris, in una nota.

Perchè se Kamala Harris – che ha ricevuto l’appoggio del 68% degli elettori democratici – inizia a credere di poter avere una speranza contro il tycoon, ed il suo braccio destro JD Vance, forse, la buona notizia è che potremmo iniziare a crederci anche noi.

Pic rights GETTY IMAGES NORTH AMERICA / AFP

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