Alla mezzanotte, le stime ufficiali hanno confermato la svolta epocale del Messico, che ha eletto la sua Prima Presidente donna, la progressista Claudia Sheinbaum. Nello Zocalo, la piazza principale della città, Sheinbaum ha dedicato la sua vittoria ad ogni donna in Messico. “Non sono qui da sola. Siamo arrivate tutte. Con le nostre eroine che ci hanno regalato la nostra patria, con le nostre antenate, le nostre madri, le nostre figlie e le nostre nipoti”.
“Il nostro governo sarà onesto, senza influenze, senza corruzione, né impunità” e “combatterà ogni discriminazione. Con questo voto abbiamo dimostrato di essere un popolo democratico”.
Claudia Sheinbaum, ingegnera energetica e fisica, è una studiosa e una politica che ha dimostrato grande solidità nell’affrontare le crisi, tra cui crollo della linea 12 della metropolitana, che causò più di 20 morti mentre era sindaca della capitale, sino alla pandemia.
Sheinbaum, che tra pochi giorni avrà 62 anni, si insedierà in ottobre. Celebrata dai leader progressisti latinoamericani, tra cui il Presidente del Guatemala, Bernardo Arèvalo, Xiomara Castro (Prima Presidente donna dell’Honduras) e dagli ex Presidenti di Bolivia ed Argentina, Morales e Fernandez, ha ricevuto anche le congratulazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
“Il Messico e l’Ue condividono profondi legami storici, economici e culturali. Non vedo l’ora di rafforzare le nostre relazioni bilaterali sotto la tua guida” ha scritto, infatti, von der Leyen.
Nonostante le intimidazioni dei sicari dei narcos che, nelle ultime settimane, sono giunti addirittura all’eliminazione fisica di diversi candidati delle amministrazioni locali, il Messico, Paese machista per tradizione, non si è lasciato intimidire. Ed ha scelto, questa volta, la strada del cambiamento.