L’universo de Le Contemporanee non è solo uno spazio di informazione, di scambio, di attivismo e campagne pubbliche, ma anche un osservatorio sulla contemporaneità. Siamo alla ricerca di storie da raccontare, di esperienze da comprendere, di esempi da seguire.
Un laboratorio ed uno sguardo sul mondo.
In questa edizione speciale che tira le somme dell’anno che si chiude e tiene già d’occhio il 2026, abbiamo deciso di mappare l’impatto di donne che ci hanno colpito a vario titolo, che hanno avuto responsabilità rilevanti, e che hanno segnato il passo nel 2025.
Non solo: stiamo cercando di intercettare insieme a voi i segnali deboli e forti di chi si prepara a scuotere il 2026. Non sono solo nomi; sono traiettorie di cambiamento che attraversano i continenti. Ecco le donne, le persone, che secondo noi stanno svolgendo un ruolo rilevante, ciascuna nel proprio ambito.
Sono le protagoniste del presente, visioni per il futuro: sono le donne del 2025 ed i talenti femminili, giovani o veterane, di cui vorremmo sentire parlare nel 2026.
2025: L’Anno dell’Impatto e delle Complessità
Leadership sotto esame, resistenze europeiste e nuove figure globali rilevanti
Politica e Istituzioni
- Giorgia Meloni: Un anno di “luci e ombre”. Ha consolidato la sua statura internazionale e la tenuta della coalizione, ma affronta la sfida di tradurre la narrazione identitaria in riforme economiche strutturali.
- Pina Picierno: Il volto dell’Europa dei valori. Ha trasformato la sua vicepresidenza del Parlamento Europeo in una trincea contro le interferenze russe, riportando l’eredità di Ventotene al centro della difesa democratica.
- Sanae Takaichi: La prima Premier donna del Giappone. Ha rotto un soffitto di cristallo millenario, portando una leadership pragmatica in un momento di estrema tensione nel Pacifico.
- Susie Wiles: La “Ice Maiden” della Casa Bianca. Come Capo dello Staff, ha dimostrato che il vero potere nel 2025 risiede nella strategia silenziosa della nazione più influente del mondo. Che gli Usa piacciano o non in questo momento, sebbene potenza per molti in declino, è la Casa Bianca a tentare ancora una volta di dare le carte.
- Elly Schlein: La sfida della voce. Nonostante il ruolo di leader dell’opposizione, ha faticato a trovare una comunicazione “di forza” capace di bucare la bolla del dibattito interno. E’ tempo di svolte importanti.
- Ursula von der Leyen: Leadership sotto assedio. Segnata da contestazioni sulla trasparenza e da uno stile decisionale giudicato eccessivamente centralizzato. Ma la tedesca tiene e si fa apprezzare per lo spirito fermo. Sebbene su alcuni temi sembri fare marcia indietro, come sul green deal.
- Alexandria Ocasio-Cortez: tra le principali leader progressiste USA, ha guidato la mobilitazione contro disuguaglianze e potere delle élite, sostenendo con successo nuove figure emergenti come Zohran Mamdani e rafforzando un fronte politico generazionale e di sinistra.
Diritti, Resistenze e Scienza
- Maria Corina Machado (Nobel per la Pace): L’anima della resistenza venezuelana. Ha incarnato la lotta per la democrazia contro il regime, diventando un simbolo globale di coraggio civile.
- Narges Mohammadi (Iran) & Oleksandra Matviichuk (Ucraina): Le sentinelle della libertà nel mondo in questo anno disgraziato. Mohammadi resiste dal carcere di Teheran; Matviichuk documenta i crimini di guerra per la giustizia ucraina.
- Fatou Baldeh: L’attivista che ha guidato la battaglia definitiva contro le mutilazioni genitali femminili, portando i diritti delle donne al centro dell’agenda ONU.
- Le Astrofisiche Italiane (Team LISA & Fermi-LAT): Ce ne sono diverse. Sono le eccellenze come Viviana Fafone hanno portato l’Italia alla guida della scoperta delle onde gravitazionali.
- Mariann Budde: vescova episcopale di Washington, dal pulpito della National Cathedral ha chiesto al presidente Trump di mostrare misericordia verso migranti, persone LGBTQ+ e gruppi vulnerabili, divenendo una voce pubblica influente di giustizia sociale e compassione religiosa.
- Greta Thumberg: Greta ha continuato a rivestire un ruolo di primo piano come attivista globale non solo per il clima, ma anche per cause umanitarie e sociali, partecipando ad azioni dirette come la Flottilla, evidenziando così la sua crescente attenzione alla giustizia oltre quella climatica.
- Cecilia Sala: dopo essere stata arrestata e poi liberata da una prigione iraniana mentre svolgeva reportage, Sala ha consolidato il suo valore di simbolo di libertà di stampa, dialogo diplomatico e racconto delle crisi globali attraverso il proprio lavoro, raccontando la sua esperienza in un libro.
Cinema, Cultura, Musica, Sport
- Tecla Insolia: La rivelazione assoluta. Con la sua interpretazione viscerale ne L’arte della gioia (regia di Valeria Golino), ha vinto il David di Donatello, segnando l’inizio di una nuova era per il cinema d’autore italiano.
- Gisèle Pelicot: L’icona del consenso. Ha trasformato il suo dolore in una battaglia pubblica universale contro la cultura dello stupro.
- Billie Elish: nel 2025, l’icona dei Gen Z ha donato 11,5 milioni di dollari dei proventi del suo tour a cause legate alla giustizia alimentare e alla crisi climatica, usando la sua voce influente per invitare i miliardari ad usare la propria ricchezza per aiutare chi ne ha bisogno.
- Ornella Vanoni: icona di libertà, grazia e potenza vocale, l’eterna antidiva è scomparsa a 91 anni, consolidando tuttavia la sua influenza culturale incancellabile ed avvicinando anche i più giovani alla musica italiana che ha fatto la storia.
- Benedetta Porcaroli: premiata come miglior attrice nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia per il film Il rapimento di Arabella, Porcaroli ha acceso l’attenzione sull’importante di rafforzare la rappresentazione femminile al cinema e sull’avvicinamento dei giovani a tematiche di interesse globale.
- Jasmine Paolini: è diventata la prima italiana in 40 anni a vincere il titolo singolare agli Internazionali d’Italia e ha conquistato anche il doppio con Sara Errani, venendo infine individuata anche come tedofora della Fiamma Olimpica per Milano‑Cortina 2026.
- Miriam Sylla e Paola Egonu: protagoniste della nazionale italiana di pallavolo, incarnano valori di eccellenza, impegno ed inclusione, venendo individuate rispettivamente come tedofora della Fiamma Olimpica per Milano- Cortina ed Atleta dell’anno dalla Gazzetta dello Sport.
2026: L’Orizzonte della Ripartenza
Nomi e volti su cui puntiamo tutto per il prossimo anno.
1. Valeria Golino: Dopo il trionfo come regista, il 2026 è l’anno delle aspettative più alte per i suoi nuovi lavori. La vedremo protagonista in La gioia (in uscita a febbraio), nell’atteso film di Mario Martone Fuori nel ruolo di Goliarda Sapienza, e sul set di Gianni Amelio per Nessun Dolore. Una maturità artistica che non smette di stupire.
2. Emma Bonino: La sua attesa “ripresa” nel 2026 è vista come il ritorno necessario di una bussola morale per l’Europa dei diritti civili.
3. Le Sindache d’Italia (Sara Funaro a Firenze e Silvia Salis a Genova): Due città simbolo che diventano laboratori di una nuova gestione urbana al femminile.
4. Catherine Connolly: La nuova Presidente dell’Irlanda. Leader indipendente e radicale, pronta a scuotere gli equilibri di Bruxelles.
5. Rama Duwaji: Artista di successo e moglie del neo sindaco di New York. Intellettuale ed attivista Gen Z, pronta a ridefinire il ruolo di “First Lady” in chiave di giustizia sociale.
6. Aung San Suu Kyi: Il mondo attende con speranza la sua definitiva liberazione per riaccendere la democrazia in Myanmar.
7. Sofia Goggia: Verso Milano-Cortina 2026. L’anno del riscatto e della consacrazione come regina assoluta delle nevi.
8. Iolanda Attanasio: La scienziata che cambierà il volto della medicina di genere nei protocolli clinici globali.
9. Carly Rosenthal: La voce del dialogo costante tra donne israeliane e palestinesi per una pace che parte dal basso.
10. Johanna Parv: La designer che rivoluzionerà il modo in cui le donne abitano lo spazio pubblico con una moda finalmente funzionale.
11. Cate Blanchett: “Champion of Humanity”. Oltre ai successi sul set, ha usato il suo prestigio per il Displacement Film Fund, trasformando l’arte in diplomazia umanitaria. Anche dai suoi film, mai banali e con ruoli di donne anticonvenzionali, ci aspettiamo ancora.
- Emerald Fennell: l’audace regista continuerà a stupire nel nuovo anno con la sua personalissima versione di “Cime tempestose”, con la forza di scandalizzare di lei tipica ed il coraggio per consolidare l’ascesa delle donne alla regia.
- Kate Middleton: dopo la sua difficile battaglia, la Principessa del Galles tornerà sicuramente ad assumere un importante ruolo istituzionale e filantropico, con particolare riguardo all’alfabetizzazione dell’infanzia.
- Bambole di Pezza: la formazione milanese potrebbe regalarci un Sanremo di fuoco, portando una band femminile sui palchi dell’importante kermesse e proponendo tematiche di libertà, irreverenza ed emancipazione.
- Sarah McBride: grandi cose sono attese dalla prima persona apertamente transgender ad essere eletta del Congresso Americano: la sua voce, in corsa per la rielezione, potrebbe continuare a contrastare le politiche statunitensi anti-lgbt.
- Rosalìa: dopo il successo planetario del suo album Lux, la cantautrice e performer darà inizio al suo tour globale, portando la musica iberica nei più importanti stadi del mondo.
- Suzanne Collins: l’autrice della saga da record Hunger Games tornerà al cinema con l’adattamento del suo spin-off Sunrise of the reaping, con numerosi riferimento all’attualità politica americana.
- Chase Infiniti: la giovane attrice è balzata all’onore delle cronache ricevendo in uno dei suoi primi ruoli da protagonista (quello di Willa, in One Battle After Another) ampi consensi, e recitando al fianco di star quali Leonardo Di Caprio e Sean Penn. Torneremo di certo a sentir parlare di lei.
19. Virginia Libero: la nuova Segretaria Nazionale dei Giovani Democratici, con la sua competenza e freschezza, potrà senz’altro avere un ruolo nell’influenzare le politiche e la direzione del centrosinistra, contribuendo ad avvicinarlo sempre maggiormente alle istanze dei giovani.
