Istantanea

Il freestyle di Fedez non risparmia.

Non è la prima volta che Fedez approfitta del palco per trasmettere un messaggio di valenza sociale e capace di sollevare clamore e polemiche su un tema sensibile. Durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2023, il rapper, in diretta dalla Costa Smeralda, ha eseguito un freestyle nel cui testo ha voluto citare le contraddizioni della situazione politica attuale nostrana, oltre a rispondere alle offese ricevute dai colleghi e all’hating online arrivato durante la cura dalla sua recente malattia. 

Riportiamo il testo integrale del freestyle in questione prodotto da Salmo

Uno sciacallo, un avvoltoio, un egocentrico entrano in un bar/ E il barista chiede: “Ciao Fedez, che cosa ti preparo?”/
E’ il ritorno del coglione sulla traccia/
ma quello a cui nessuno l’ha mai detto in faccia/ 

che non è un fake/
e non fa i video con la scaccia, got ya/
Vieniti a prendere il perdono dalle mie braccia/ Scendo da un catamarano con la carta in mano/ Sono un Napoleone con la sindrome del nano/ Dedico io quando venire bro, me lo preparo/
Come Matteo Messina Denaro/
Secondo a Sanremo con la vittoria dei Maneskin/ free the nipple come Victoria dei Maneskin/
Frate non sei primo in niente/
sei primo in Fimi/
che nella vita tutto ha un prezzo, pure gli streaming/ Se va a Sanremo Rosa Chemical scoppia la lite/ forse è meglio il viceministro vestito da Hitler/ Purtroppo l’aborto è un diritto/
si ma non l’ho detto io, l’ha detto un ministro/
a volte anche io sparo cazzate ai 4 venti/
Ma non lo faccio a spese dei contribuenti/
perché a pestarne di merde sono un esperto/
Ciao Codacons guarda come mi diverto/
Vabbè sdrammatizziamo/
Ho avuto il cancro e come un vero duro/
sono andato in tele e ho pianto/
Se penso a chi mi ha dato la forza/
guardo in alto/
è il ricordo di Gianluca che porto su questo palco. 

Come è facilmente intuibile, il testo trasuda sentimenti di rivalsa, autocritica e liberazione. Il rapper parla della malattia che non ha voluto nascondere dietro una mascolinità tossica e delle volte in cui ha espresso liberamente la propria sensibilità di uomo; ironizza alludendo alla megalomania di Silvio Berlusconi nel credersi più di quello che non sarà mai, ovvero un condottiero al pari di Bonaparte, al contrario, pare volerlo associare all’ex boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, col suo discusso arresto dopo ben trent’anni di latitanza. Cita più volte i Mäneskin e, nominando la bassista del gruppo, Veronica De Angelis, dedica un verso ai capezzoli censurati dai social, ripreso appunto dal movimento antisessista Free the Nipples

L’artista prosegue poi con la polemica intorno al collega Rosa Chemical – nome d’arte di Manuel Franco Rocati – scatenata poco prima dell’inizio del Festival da un intervento della deputata Maddalena Morgante (FdI) per denunciare la presunta teoria gender e la “sessualità fluida” del cantante e dei suoi testi, considerati – a detta della deputata – “inopportuni per i bambini”. Fedez allora, durante la sua performance, ha sollevato in risposta una nota foto dell’attuale viceministro alle infrastrutture Galeazzo Bignami, appartenente allo stesso partito di Morgante. Nello scatto, risalente al 2005 durante quella che è sempre stata giustificata come un’innocua festa in maschera, il politico in questione porta una svastica al braccio: un chiaro omaggio al dittatore austriaco, comunque la si voglia mettere. 

Tra i versi che più hanno colpito c’è stato anche quello riguardante il diritto all’aborto costantemente minacciato. Fedez lancia una palese critica rivolta alle parole dell’attuale Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia Eugenia Roccella. Secondo la Ministra infatti, l’aborto sarebbe “purtroppo” un diritto, garantito dalla legge 194/78. È stata lei stessa a chiarirlo durante un’apparizione al programma RAI Oggi è un altro giorno. Alla domanda della giornalista Serena Bortone se effettivamente ritenesse l’aborto un diritto, Roccella ha risposto “Purtroppo sì”. Per la Ministra, quindi, il diritto ad interrompere la gravidanza sarebbe un male minore da tollerare, non una risorsa per chi rivendica l’inalienabile diritto all’autodeterminazione tramite l’aborto libero, sicuro e gratuito. 

Il cantante scocca un’ulteriore frecciatina a Roccella declinando il suo incarico istituzionale al maschile, Ministro, onde sottolineare la medesima anacronistica decisione e linea di pensiero antiproggressista adottate da Giorgia Meloni riguardo l’adozione del maschile nelle professioni autoritarie e di rilievo come genere neutro, e perciò, imponibile dalle donne quale presunta norma linguistica, se mai volessero accedervi. 

Fedez conclude facendo autocritica; ritraendosi come un individuo non privo di difetti, ma per lo meno coerente con se stesso; un uomo che quando sbaglia, almeno non lo fa a spese dei contribuenti come fatto da altri, che può dire cose sbagliate e condannabili come tutt* e che ha già fatto parecchie esperienze spiacevoli in merito. Una seconda frecciatina alla diatriba con Codacons, a questo punto, era quasi d’obbligo aspettarsela. Nell’ultimo verso ricorda infine chi non c’è più, con un omaggio al calciatore, allenatore e dirigente sportivo Gianluca Vialli, morto prematuramente il 6 gennaio scorso. 

Può non piacere lo stile di Fedez e la sua persona, si possono più che giustamente criticare certe sue dichiarazioni abiliste o di pessimo gusto – la risatina durante una chiacchierata sulla scomparsa di Emanuela Orlandi non verrà dimenticata facilmente – ma di un fatto vi è certezza assoluta: essendo un personaggio pubblico e un influencer noto a livello internazionale, forse più per il suo matrimonio con Chiara Ferragni che per un effettivo talento artistico, ognuno la pensi come vuole, è indubbio che Federico Leonardo Lucia – nome originario del cantante – abbia scelto di sfruttare la massiccia risonanza offerta da palchi come quello di Sanremo, e ancora quello del primo maggio precedentemente, per portare l’attenzione collettiva su problematiche sociali impossibili da ignorare oltre. 

Fedez ha di fatti deciso di usare se stesso per far interessare il pubblico. Non banalmente per far parlare di sé, dal momento che non ne avrebbe più bisogno – fa pur sempre parte della coppia Ferragnez – ma per stimolare discussioni tra chi ascolta le sue canzoni e magari ignora certe problematiche. Chi non avrà mai sentito parlare della linea anti-scelta di Roccella, forse, si interesserà al tema dell’aborto ponendosi delle domande in grado di decostruirne il tabù; chi non avrà posto attenzione alle innumerevoli contraddizioni di Fratelli d’Italia e alle collusioni con l’ideologia fascista e simpatie naziste, si chiederà come mai. Andando ad informarsi, si spera, il meglio possibile. 

Immagine da RollingStone

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CONTRIBUTOR

  • Lou Ms.Femme 

    Transfemminista, attivista lgbtqiapk+ e militante pro-choice, Lou è una persona transgender non binaria. Dopo la laurea in Beni Culturali ha iniziato a formarsi in gender studies, cultura queer, feminism and social justice. Ha conseguito un corso in Linguaggio e cultura dei CAV. Ha abbracciato la campagna "Libera di abortire" e collabora con diversi collettivi transfemministi. Fa attualmente parte di Gaynet Roma Giovani. È una survivor di violenza. Attualmente è content creator, moderatrice e contributor. Suoi obiettivi sono: continuare a svolgere formazione nelle scuole e diventare giornalista. 

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