Si è spenta all’età di 90 anni, circondata dall’affetto dei suoi tre figli, l’attrice Sandra Milo.
Con all’attivo circa 70 film, Milo (il cui nome di battesimo era Salvatrice Elena Greco) fu la Musa irrinunciabile del regista Federico Fellini, con cui, come raccontò a Porta a Porta nel 2009, ebbe una relazione durata diciassette anni.
Nata a Tunisi nel marzo 1933, lavorò con registi del calibro di Federico Fellini, Gabriele Salvatores, Pupi Avati, Dino Risi, Roberto Rossellini, Sergio Corbucci e tanti altri.
La pellicola più nota a cui partecipò fu, probabilmente, 8½, insignita del Premio Oscar, a cui si affiancarono anche Fantasmi a Roma, Il generale Della Rovere, Adua e le compagne e Giulietta degli spiriti.
Il 5 marzo, la casa editrice Piemme pubblicherà inoltre l’autobiografia “La strega bambina”, a cui Milo aveva appena terminato di lavorare. Un ritratto inedito, sognante e fantasioso, di sé stessa e del mondo a lei coevo : la sua infanzia povera, i figli, gli incontri, Federico Fellini, il suo “amore imperativo”, le cadute professionali ed esistenziali.
Attrice, cantante e conduttrice televisiva, Sandra Milo racconta il cinema, il rapporto con il padre, la madre malata di cancro, la sua anima intensa e seduttiva.
Tema centrale della sua parabola esistenziale, la ricerca dell’amore, che fece da sfondo a un’intera vita.
“Così- Spiegava infatti Milo- ne ho fatto incetta, lo cerco sempre, lo tengo vivo e brillante in me, ed è sempre nell’amore che trovo pace, che individuo il senso di ogni cosa“.
Il 5 marzo, “La strega bambina” ci regalerà il ritratto di una donna in grado di vivere sempre intensamente, “trascinata nei più coinvolgenti gorghi della vita”.
E che oggi si è spenta serenamente, consegnandoci un ricordo intenso e saggio.
Arrivederci, Sandra!