“Chi resta fermo resterà indietro, chi non sarà competitivo sarà dipendente.”
Queste le parole di Ursula von der Leyen, prima del voto all’Europarlamento per l’elezione del presidente della Commissione. Von der Leyen è stata al fine confermata per un secondo mandato alla guida della Commissione europea, con 401 voti, mentre 284 eurodeputati hanno votato contro, 15 si sono astenuti e 7 sono state le schede vuote. La maggioranza richiesta era di 360 voti.
Gli eurodeputati di Fratelli d’Italia hanno espresso voto contrario.
Con il sostegno dei Verdi, la maggioranza su cui poteva contare von der Leyen, con Popolari, Socialisti e Liberali avrebbe dovuto raggiungere la quota teorica di 454 voti: i franchi tiratori risulterebbero quindi oltre 50. Un lungo applauso ha seguito l’annuncio dei risultati.
Nel suo discorso prima del voto, von der Leyen ha riepilogato i propri obiettivi: un maggiore coordinamento sulla difesa e un piano per l’industria green nei primi 100 giorni del nuovo mandato; il sostegno all’Ucraina; la nomina di un commissario per il Mediterraneo, una maggior semplificazione burocratica e capitali per le pmi europee.
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