Si è conclusa la Terza Edizione di Obiettivo 5, il campus per la Parità di Genere di Il Corriere, IO Donna, la 27esima Ora e Le Contemporanee dedicato al contestuale obiettivo fissato dall’Agenda Onu 2030.
Molti, i momenti salienti di due giornate fitte di Live Inchieste, Workshop e Talk presso Università Sapienza, a partire dal discorso di Gino Cecchettin, presso l’Aula Magna dell’Università.
Commosso, Cecchettin ha espresso la sua sincera emozione nel ritrovarsi faccia a faccia con una platea gremita di “studenti”, così come studentessa era la “sua Giulia”. In conversazione aperta con Barbara Stefanelli, vice-direttrice de Il Corriere, Cecchettin ha ricordato la necessità di “imparare l’alfabeto” della violenza, così da poterla disinnescare e riconoscere per tempo, ripercorrendo lo sforzo che in prima persona ha compiuto, grazie all’aiuto della figlia Elena.
“Sino a ciò che è accaduto a Giulia, ignoravo che il termine “patriarcato” avesse implicazioni sociologiche – Ha spiegato, invitando i giovani uomini a vincere ogni resistenza, abbracciando la lotta alla violenza di genere- Elena, in questo senso, mi ha aiutato molto. “Papà, quando una donna ti dice che non ti ama più, e tu non lo accetti, quello, è patriarcato.”
Con profonda umanità, Gino Cecchettin ha inoltre espresso la proprio vicinanza ai genitori di Filippo Turetta, che devono convivere con il dramma di aver scoperto, nel proprio figlio, “un omicida.”
“A loro, va tutta la mia comprensione.”
Infine, un appello rivolto anche ai genitori dei ragazzi, all’attenzione e alla cura nel vivere quotidiano: “Ascoltate i vostri figli. Trovate ogni giorno il tempo di un bacio e di una carezza. Ogni notte, sogno di riportare Giulia a casa.”
Tra i Fuori Campus organizzati da Le Contemporanee presso l’area T1, ospiti illustri, quali l’iconica Simona Ventura.
La celebre conduttrice e giornalista, all’interno del talk: “Come fare tv- oltre gli stereotipi di genere e la noia” ha ripercorso gli albori della propria carriera televisiva, in dialogo con la giornalista La7 Flavia Fratello, la co-founder di LeC Valeria Manieri ed il Professor Michel Martone, Ordinario di Diritto del Lavoro presso Università Sapienza.
L’invito di Simona Ventura è stato quello di guardare ai giovani, iperconnessi ma spesso vittime di fragilità incentivate da una società sempre più frenetica e competitiva.
“I ragazzi, oggi, sono più soli e fragili: crediamo in loro; ricordiamogli che possono farcela.”
Presenti, tra gli ospiti, anche Francesca Manieri (autrice della serie “Supersex”, recentemente presentata alla Berlinale ed incentrata sulla travagliata vita professionale e personale del porno-attore Rocco Siffredi), Alessia Crocini (Presidentessa Famiglie Arcobaleno) e la filosofa e scrittrice Maura Gancitano, che in dialogo con l’attivista Lou Ms Femme ha ricordato la necessità di “condividere la lotta per i diritti civili” che, in un seppur difficile presente, non deve rinunciare mai a ricercare canali di dialogo e di confronto, costruendo salde reti.
Nella serata di giovedì 7 marzo, presso il Teatro dell’Università, è andato inoltre in scena lo spettacolo “Le mie tre sorelle”, firmato dal regista iraniano Ashkan Khatibi, che (ispirato al dramma di Mahsa Amini) racconta la vicenda di tre donne in lotta contro il regime teocratico.
Venerdì 8 marzo, folta la partecipazione anche all’evento “A cosa serve l’Europa?” che presso l’Aula Magna di Università Sapienza ha ospitato il professor Romano Prodi.
Intervistato da Marco Ascione, Prodi ha spiegato perché, secondo lui, le elezioni europee di giugno saranno decisive («Se vincono gli euroscettici continueremo a fare le cosette, ma ora è il momento di fare grandi cose. Quelle che parlano di futuro». )
A giovani elettori e giovani elettrici, per convincerli a dire la loro alle urne, il professore ha immaginato di rivolgere tali parole:
“Se non ci mettiamo assieme, non abbiamo futuro. Per me che son vecchio, va beh, ma per i giovani il futuro è importante! Le parole chiave, per l’Europa di domani, rimangono tre: politica sociale, estera ed economica.”
Il giornalista David Parenzo, ospite del Fuori Campus “Ricambio generazionale: pronti, partenza, via” è stato invece duramente contestato da alcuni studenti appartenenti ad un collettivo interno all’Università.
La protesta ha avuto per oggetto le posizioni del conduttore, accusato di “non condannare il conflitto israelo-palestinese” nonchè la presenza, all’interno del talk, di esponenti della lista Azione Universitaria, allineata a Fratelli D’Italia. Il giornalista ha tuttavia invitato gli studenti al dibattito e al confronto costruttivo con disponibilità, sebbene il clima sia rimasto piuttosto turbolento sino al regolare svolgersi del dibattito.
“Con il nostro mediacivico non possiamo che avvallare il dialogo ed il confronto, anche quando quest’ultimo cerca di compendiare posizioni molto differenti- Ha ricordato a tale proposito Valeria Manieri, giornalista e co-founder di Le Contemporanee che, nel corso dei disordini, ha attivamente cercato uno scambio con ragazzi e ragazze del collettivo – Purtroppo, siamo stati spiacenti di constatare che l’atteggiamento dei collettivi sembrava più una ricerca di scontro che non di interlocuzione, che pure era stata loro offerta, senza limitarsi a slogan urlati e vetri rotti. Ci auguriamo che, l’anno prossimo, saremo in grado di ampliare sempre più confronto ed inclusione in tutti i momenti del festival, accogliendo tutti gli studenti e le studentesse.”
Protagoniste di due Talk all’interno di Fuori Campus, anche Ilaria Sergi, Communication Strategist di Enea Agenzia (intervenuta nell’ambito del panel “L’impresa è un gioco da ragazze”, moderato dalla giornalista Rai Nathania Zevi) e Ilaria Bertini, direttrice dell’Agenzia Nazionale Efficienza Energetica ENEA (tra i protagonisti di Quale lavoro e quale economia? In un futuro all’insegna dell’intelligenza artificiale e della sostenibilità c’è posto per tutt*?).
Qui, gli interlocutori, in dialogo aperto con la giornalista La7 Flavia Fratello, si sono interrogati sul rapporto tra la sostenibilità ed i mutamenti economici, tecnici e culturali che la società produce in tempi sempre maggiormente rapidi, cercando di individuare come, all’interno di un contesto europeo, progettare un futuro sostenibile, trasformando le sfide del presente in opportunità.