L’Europa ha bisogno di una maggior presenza femminile in campo scientifico

Iliana Ivanova, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani

In occasione della Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, ecco l’appello di Iliana Ivanova, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani: un recap di quanto è stato fatto, e di quanto l’UE potrà ancora fare per aumentare la presenza femminile in campo tecnico e scientifico

Quale occasione migliore dell’11 febbraio per riflettere sull’impegno dell’UE nel sostenere le donne e le ragazze che ambiscono al loro legittimo posto nei settori della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (STEM)? Quest’anno, con le elezioni europee all’orizzonte, la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza e il nostro sforzo teso a realizzare un’Unione dell’uguaglianza assumono un significato aggiuntivo.

Oggi nell’UE il 41% degli scienziati e degli ingegneri sono donne. Ma il quadro cambia se prendiamo in considerazione il numero di libere professioniste nel campo della scienza, dell’ingegneria e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: le donne raggiungono appena il 25% o poco più. La conclusione è evidente: dobbiamo ancora impegnarci per rafforzare la presenza femminile in campo scientifico.

Mi rincuorano le numerose azioni e misure concrete che l’UE ha già adottato per rafforzare non solo la dimensione di genere della ricerca e dell’innovazione (R&I), ma soprattutto per sostenere e promuovere il ruolo delle donne nei settori STEM.

Con il varo di Orizzonte Europa, il nostro programma di ricerca e innovazione per il periodo 2021-2027, abbiamo innestato una marcia in più verso il raggiungimento della parità di genere in ambito di ricerca e innovazione. Per poter ricevere finanziamenti, gli enti pubblici, gli istituti di ricerca e gli istituti di istruzione superiore devono disporre di un piano per la parità di genere. Tali piani sono lo strumento chiave per rendere i luoghi di lavoro equi, inclusivi e sicuri e per orientare cambiamenti istituzionali sostenibili in tutta Europa. I progetti finanziati dall’UE devono inoltre includere una prospettiva di genere per garantire che le attività previste siano rilevanti per tutti i cittadini dell’UE.

Attraverso programmi come le azioni Marie Skłodowska-Curie, abbiamo fissato standard elevati per la formazione dei ricercatori e la promozione delle pari opportunità all’interno e al di fuori del mondo accademico. Le nostre disposizioni in materia di genere stanno dando i loro frutti: le ricercatrici rappresentano ormai oltre il 42% dei beneficiari a tutti i livelli di carriera e il 46% dei dottorandi.

Ma cosa stiamo facendo per migliorare la rappresentanza delle donne – e in particolare delle ragazze – nelle discipline STEM? La Commissione europea ha attuato una serie di politiche e iniziative. Ad esempio, collaboriamo con le università e le parti interessate del settore della R&I per rendere gli studi e le carriere STEM più attraenti grazie all’inclusione delle arti, delle scienze sociali e delle discipline umanistiche nell’istruzione STEM (il cosiddetto approccio STE(A)M).

Nel quadro di tali sforzi è fondamentale stimolare la curiosità delle giovani studentesse e fare in modo che trovino condizioni favorevoli alla scoperta delle discipline STEM: è il presupposto sul quale si fonda il programma Girls Go Circular. Da quando è stato lanciato nel 2020, tale programma ha infatti aiutato oltre 32 000 ragazze in 23 paesi a conseguire competenze digitali e imprenditoriali. Entro il 2030 estenderemo il programma a tutti i 27 paesi dell’UE. Colgo l’occasione per incoraggiare tutte le ragazze a scoprire cosa ha in serbo per loro.

E intanto continuiamo a celebrare le iniziative coronate da successo. Quest’anno, con la seconda edizione del premio dell’UE per i campioni dell’uguaglianza di genere, festeggeremo gli eccellenti risultati conseguiti dalle organizzazioni accademiche e di ricerca europee.

Inoltre continueremo a portare sotto le luci della ribalta le donne che si sono distinte per l’eccellenza nel campo dell’innovazione. La 10a edizione del premio dell’UE per le donne innovatrici si svolgerà il 18 marzo nel quadro del nostro evento faro, la Settimana della ricerca e dell’innovazione. Il premio punta i riflettori sulle donne che hanno trasformato idee rivoluzionarie in risultati concreti. Spero che possa ispirare le innovatrici di domani a seguire le orme di queste donne.

Solo tenendo conto degli aspetti cruciali della parità di genere, della diversità e dell’inclusione possiamo infatti essere certi che la ricerca e l’innovazione affrontino le sfide che riguardano noi tutti.

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  • Le Contemporanee

    Le Contemporanee, il primo media civico in Italia dedicato alle donne e contro ogni discriminazione. I contributi contenuti nel media civico con autore "LeC", sono testi e contenuti a cura del nostro staff.

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