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La quota delle donne rimane invariata nel Cda: Valore D e Fuori Quota plaudono la decisione finale di CDP

Alla luce del concreto rischio di una modifica dello statuto di CDP che eliminasse l’indicazione dei due quinti, con il risultato di una Governance a componente maschile pressoché esclusiva, la reazione dell’opposizione, nonché di molte associazioni non ha tardato, in questi giorni, a farsi attendere.

Tra queste, Fuori Quota (organismo no profit che riunisce donne board members di società quotate, sia consigliere indipendenti che amministratori esecutivi, e donne in posizione apicali di imprese e di istituzioni che si impegnano a favore dell’empowerment femminile) ha rivolto una lettera aperta al Corriere della Sera, raccogliendo numerosissime firme e soffermandosi a riflettere sulla diffusa presenza, nel nostro paese, di donne ampiamente qualificate, in aperto contrasto con le difficoltà incontrate dal governo nell’individuare nomi idonei al rinnovo dei vertici di CDP.

Anche grazie al forte impatto della mobilitazione collettiva, il rischio di un pericoloso passo indietro è stato scongiurato: il numero dei componenti del Cda è stato ampliato da 9 a 11, permettendo così alla quota di presenze femminili di raggiungere i due quinti.

Alla luce della svolta auspicata, Cristiana Scelza, Presidente di Valore D  (associazione di imprese nata nel 2009, in Italia, a fini di promuovere l’equilibrio di genere ed una cultura inclusiva nelle organizzazioni e nel Paese, fornendo alle imprese strumenti efficaci e confronto interaziendale e con le Istituzioni) e Maurizia Iachino, Presidente di Fuori Quota hanno espresso in un comunicato “soddisfazione per la decisione presa dall’Assemblea di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) di mantenere invariata la quota delle donne nel proprio Consiglio di Amministrazione. Questa scelta riflette un impegno concreto verso la parità di genere e la valorizzazione delle competenze femminili nella governance aziendale.

Sempre nel comunicato, Valore D e Fuori Quota hanno evidenziato come “in un periodo in cui la diversità e l’inclusione sono riconosciute come elementi fondamentali per il progresso e l’innovazione, la presenza delle donne nel Consiglio di Amministrazione non solo arricchisce le discussioni e le decisioni strategiche, ma rappresenta anche un modello di riferimento positivo per altre organizzazioni.”

Infine, Valore D e Fuori Quota hanno ribadito il fermo proposito di “continuare a sostenere e promuovere la parità di genere in tutti i settori e a collaborare con le organizzazioni che condividono i loro valori e obiettivi.”

La storia di Valore D ha avuto inizio quindici anni fa grazie alle manager di dodici aziende virtuose e al progetto comune di valorizzare le figure femminili ai vertici delle aziende.

Oggi, Valore D sostiene le aziende con attività mirate, concentrandosi soprattutto sulle dimensioni “Social” e “Governance”. E lo “fa capitalizzando il sapere acquisito, mettendo a disposizione delle aziende modelli di governance e di leadership, best practice su numerosi temi, programmi di formazione, consulenze e strumenti concreti per intraprendere un percorso di evoluzione organizzativa”.

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