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L’Italia di Giorgia Meloni riesce (davvero) a fare i conti con le donne?

Durante lo scorso vertice annuale della NATO, a Vilnius, Giorgia Meloni ha interrotto bruscamente la conferenza stampa, manifestando il fastidio che derivava dai suoi tacchi alti e scomodi.

Una esternazione che ha in larga parte incontrato il sostegno dell’opinione pubblica femminile, rafforzando l’immagine di Meloni come una leader “con i piedi per terra”, cui va il merito di aver superato molti ostacoli per consolidare la propria affermazione in un mondo di uomini al potere.

Ma dopo nove mesi di mandato, Giorgia Meloni ha diviso gli osservatori sul fatto che la sua elezione possa realmente costituire una svolta per le donne italiane in senso più ampio: le donne risultano infatti sottorappresentate sia nel Partito Parlamentare che all’interno del Gabinetto della Premier.

Una lista stilata da Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 Stelle, evidenzia il carattere discriminatorio di alcune iniziative di Meloni.  Tra queste, la soppressione dei sussidi di disoccupazione per coloro che teoricamente possono lavorare, di cui le donne con figli piccoli erano le principali beneficiarie, e le agevolazioni fiscali, secondo l’opposizione, in grado di incentivare le donne a basso reddito nel restare a casa. Giorgia Meloni è inoltre contraria ad un salario minimo, che gioverebbe principalmente alle donne, e sta restringendo la loro possibilità di giovarsi della pensione anche con un novero di contributi inferiore a quello degli uomini.

Il piano di ripresa dalla pandemia finanziato dall’UE, da 190 miliardi di euro, cita tra i suoi obiettivi anche l’uguaglianza di genere, attraverso una partecipazione equanime delle donne al mercato del lavoro. Tuttavia, i fondi per gli asili nido seguitano a mancare, ed il problema dei bassi salari connessi al lavoro femminile non è ancora stato realmente affrontato. 

La rivista Politico ha di recente intervistato Valeria Manieri, di Le Contemporanee; Gilda Sportiello, deputata del Movimento 5 Stelle e Marina Terragni, di Radfem Italia, nello sforzo collettivo di formulare un ritratto coerente.

Quello di una donna – Giorgia Meloni – nella percezione di tre osservatrici differenti; nel tentativo di rispondere ad uno spinoso quesito; L’Italia di Giorgia Meloni, l’Italia di una Premier Donna riesce, davvero, a fare i conti con le (altre) donne?

Qui l’articolo completo.

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