Domani, a Roma, presso il Palazzo della Cancelleria, la presentazione del libro di Roberta Gisotti sulle donne “venute da lontano”, promotrici di un cambiamento sociale necessario ed irrinunciabile
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Sihem, Carmen, Angel, Miriam, Blerida, Alganesh, Roseline, Liliana, Tetyna, Parisa. Nomi di donne “venute da lontano”; ma che (ed oggi più che mai, d’altronde, giova ricordarlo), a tutti gli effetti, sono italiane. Ed è proprio al servizio delle loro storie che si pone l’opera di Roberta Gisotti, “Noi che siamo Italiane- donne venute da lontano“, edita da Radici Future.
Un dialogo partecipato e vissuto con storie di speranza e di positività, di cui “le donne venute da lontano” divengono le protagoniste attive, insieme con il loro percorso talvolta favorevole, talvolta drammatico, di autoaffermazione.
Le donne di Roberta Gisotti hanno tratti e nomi esotici; ma rappresentano la scommessa sul nostro futuro e sul nostro presente, nonché una parte irrinunciabile del Capitale Umano di quel Paese che, ad ogni costo, non può e non deve dimenticarle.
Nel pomeriggio di domani, presso il Palazzo della Cancelleria, in Roma, l’autrice presenterà il suo lavoro, alle ore 18. Al suo fianco, Padre Federico Lombardi (presbitero, e giornalista); Suor Angel Bipendu (medico); Liliana Ocimin Alvarez (sindacalista); Titiana Shyshnyak (cantante lirica). L’ incontro verrà inoltre moderato dalla giornalista di Radio Vaticana, Marina Tomarro.
Un dialogo collettivo attorno ad un volume che rende omaggio a quelle donne che rappresentano, con orgoglio, i valori più nobili della cultura di origine, nonché di quella di approdo.