Ogni anno, il 25 novembre, il mondo si colora di rosso, per rinnovare l’impegno ad eliminare ogni forma di violenza contro le donne. Una battaglia che non si esaurisce mai e che chiama in causa tutta la società: istituzioni, scuole, media e cittadini.
Quest’anno, in tutta Italia, si moltiplicano le iniziative per sensibilizzare, educare e costruire consapevolezza.
Le panchine rosse, simbolo ormai diffuso in ogni città, vengono inaugurate o ridipinte come memoriali laici per ricordare le vittime di femminicidio. Nelle scuole e università, docenti e studenti partecipano a laboratori di educazione affettiva e rispetto reciproco, mentre nei teatri e nelle piazze prendono vita performance, letture e flash-mob che raccontano le storie di chi non ha più voce.
A Roma tornerà la manifestazione nazionale organizzata da Non Una di Meno, per ribadire l’importanza di fondi più significativi ai centri antiviolenza e di una cultura pubblica che non colpevolizzi le vittime. Stesso appuntamento anche a Milano, con il corteo nazionale del 22 novembre, ed il corteo cittadino del 25. In molte regioni — dalla Sicilia al Friuli — previste anche campagne di sensibilizzazione locale, con manifesti, illuminazioni rosse e mostre fotografiche dedicate alle donne che resistono.
Domenica 23 Novembre, nella cornice unica del centro storico della Capitale, si svolgerà la prima edizione di “Corri Libera” una corsa di 5 chilometri (Line 5K) aperta a tutti — atleti, appassionati, studenti, rappresentanti delle istituzioni e cittadini — per unire lo sport al valore della libertà, del rispetto e dell’impegno comune contro ogni forma di violenza contro le donne.
«Con “Corri Libera” vogliamo dire con forza che la libertà e la dignità delle donne non sono negoziabili. Lo sport è un linguaggio universale, capace di unire e di educare al valore del rispetto verso gli altri. Correre insieme, donne e uomini, giovani e famiglie, unitamente ai gruppi sportivi delle forze armate e delle forze dell’ordine impegnate in prima linea, significa promuovere la coesione di una comunità che rifiuta la violenza contro le donne e sceglie la libertà», ha dichiarato la Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella.
Sempre il 25 novembre, alla Casa Internazionale delle Donne, il concerto “Donna non dorme, donna non parla” racconterà storie di donne attraverso la musica di tradizione e le canzoni d’autore. Canti di lavoratrici, di madri-mogli-compagne. Canti di “resistenza domestica” in cui le donne chiedono (e talvolta ottengono) libertà di scelta.
A Milano, presso l’Aula magna di via Commenda, avrà invece luogo il convegno – FEMMINICIDI E ORFANI: POLITICHE, INTERVENTI E PROSPETTIVE. Il tema verrà affrontato, sempre in data 25 novembre, da un panel di relatrici e relatori di diversa professionalità: Magistratura, Prefettura, Centri Antiviolenza, ambito sanitario e sociale e centri dedicati ai rei.
Dalla Regione Lombardia, una decisione significativa: quella inoltre di avviare un percorso partecipativo e innovativo, che metta al centro il punto di vista di ragazze e i ragazzi under 35.
L’obiettivo sarà di di costruire, insieme ai giovani, una Carta degli impegni che contenga azioni concrete per sensibilizzare ed educare, soprattutto le giovani generazioni, a promuovere una cultura della prevenzione; il 25 novembre, in occasione dell’evento istituzionale, il documento verrà infine presentato e firmato da tutti i partecipanti.
Anche il teatro, la musica e la fotografia diventano linguaggi potenti contro il silenzio. Il Teatro Regio di Parma rinnoverà anche quest’anno la propria partecipazione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, esponendo sui suoi gradini scarpe rosse e illuminando il colonnato di rosso. A seguire, tre cucù verdiani dai fornici del Teatro alle ore 13.00, 15.00, 17.00 e, alle 18.00, il recital a ingresso libero Non lasciarmi in abbandono con le allieve dell’Accademia Verdiana.
Fino al 10 dicembre, anche Bologna aderirà alla cornice di impegno internazionale, inserendosi nel circuito dei 16 Days of Activism against Gender-Based Violence, 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere indetti dall’ONU. L’iniziativa, che prevederà una ricca rassegna, proseguirà fino al 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani.
Il tema centrale del 2025 è “Educare al rispetto, costruire libertà”: un invito a ripartire dalle parole e dai gesti quotidiani, dove spesso nascono le prime forme di violenza.
Oggi più che mai occorre trasformare le relazioni, riscrivere l’immaginario collettivo e insegnare che la parità non è una concessione, ma un diritto inderogabile.
In un tempo in cui i dati sui femminicidi restano allarmanti, la giornata del 25 novembre non è solo memoria, ma azione concreta. È la voce di chi dice basta e sceglie di non voltarsi dall’altra parte.
Perché ogni donna abbia il diritto di vivere libera, sicura, e rispettata. E perchè questo diritto non si esaurisca mai: ma ci accompagni e ci sostenga tutt*, ogni giorno dell’anno.
