le opinioni

Giorgia Meloni Premier. E ora? E ora che succede? Le donne, la politica, i partiti.

E ora? E ora che succede? Le donne, la politica, i partiti al tempo di Giorgia Meloni Premier sono stati al centro di un incontro, quasi una riunione “interna” volutamente a microfoni aperti, per Le Contemporanee.

Ne sentivamo tutte la necessità. Del network Le Contemporanee, il primo mediacivico in Italia dedicato alla lotta contro le discriminazioni di genere e multiple, nato molto prima che il tema D&I andasse di moda, fanno parte come noto donne e uomini, diversissime\i per appartenenza sociale, professionale, politica.

È questa la nostra ricchezza e la nostra forza: riuscire ad avere da confronti su temi diversi punti di vista originali, non scontati, che si svolgono in un contesto in cui chiunque si senta a proprio agio ad esprimere opinioni, idee, proposte, preoccupazioni, opportunità.

Così è stato anche questa volta, ma non avevamo dubbi che così sarebbe stato in effetti, vista la qualità delle nostre compagne di viaggio.

Non era scontato però per me moderare e assistere a delle riflessioni di ampio respiro e senza pregiudizi, nonostante le appartenenze politiche o le proprie preferenze, nei confronti di un fatto incontrovertibile, che può piacere o dispiacere: Giorgia Meloni sarà con grande probabilità la prima donna Premier in Italia.

Il suo partito che si chiama Fratelli d’Italia – e non sorelle, direbbe qualcuno- è il primo partito italiano e ha asfaltato alleati e concorrenza. Il cosiddetto campo progressista, largo o stretto che sia, sta analizzando quanto accaduto e perché, e dopo essersi leccato le ferite, torna a maneggiare il tema di battaglie e leadership. Speriamo con una qualche utilità per se stessi e per il Paese.

In questo quadro consiglio fortemente di seguire la nostra ora di dialogo “abitata” da Angela Azzaro, Vice Direttrice de Il Riformista, Flavia Perina, giornalista ed editorialista de La Stampa, Veronica De Romanis, economista e docente Luiss Guido Carli, Maria Cecilia Guerra, Sottosegretaria al Ministero dell’economia, eletta nelle fila del PD con Italia Democratica e Progressista, Alessandra Maiorino, Senatrice del Movimento Cinque Stelle, Susanna Camusso, già sindacalista e Segretaria CGIL eletta come Senatrice nelle file del Partito Democratico.

Tutte le Contemporanee dialogano costantemente, quasi quotidianamente, si confrontano in modo trasparente e intelligente sul MediaCivico, che ovviamente è casa vostra come loro.

C’è stata una domanda chiave alla quale tutte hanno risposto e che vi invitiamo a cogliere in questa discussione. La domanda è la seguente: quali sono le opportunità o i temi su cui dovremo vigilare attentamente alla luce della leadership di Giorgia Meloni e della prossima maggioranza di Governo?

Attendiamo i vostri commenti e le vostre sollecitazioni per proseguire con altri appuntamenti di questa caratura.

LA PAROLA A VOI

Una risposta

  1. Dalla Rete per la Parità
    Mancano 3 giorni alla prima seduta delle nuove Camere
    Verso la conquista del potere o la governabilità in rappresentanza del Paese? Come giudicare l’orientamento della futura probabile maggioranza di governo fin dalle prime mosse.
    L’elezione dei Presidenti di Camera e Senato, la seconda e terza carica dello Stato è la prima decisione che spetta a chi in Parlamento ha i numeri per procedere all’elezione o da solo, (anche se alla Camera non alla prima votazione) o, come nella precedente Legislatura, scegliere di eleggere un/una esponente della maggioranza alla Camera e un/una esponente della minoranza al Senato.
    Questa seconda soluzione appare preferibile (e auspicabile) perché in tal modo i Presidenti di Camera e Senato sarebbero maggiormente in grado di svolgere di nuovo il loro ruolo istituzionale di agevolare il Presidente della Repubblica nel percorso volto alla formazione di un Governo idoneo ad ottenere la fiducia delle due Camere e a gestire le emergenze che il Paese sta attraversando. Soprattutto poi per seguirlo, anche in futuro, nei passaggi più delicati. E ciò anche grazie ad un’interpretazione in chiave estensiva, già affermatasi in passato, in momenti di grave difficoltà del sistema politico, di quel ruolo di “consulenti” del Presidente della Repubblica che la Costituzione esplicita all’art. 88, nel momento che precede lo scioglimento delle Camere da loro presiedute, ma che non è escluso possa essere utile anche in altri decisivi frangenti. Per formare un Governo pienamente legittimato, che tenda a essere il Governo di tutti, i Partiti che hanno conquistato la maggioranza relativa dei seggi grazie a una legge elettorale “anomala” dovrebbero tener conto di ciò e anche dell’alto numero di astenuti. Sarebbero molte le ricadute positive di una gestione del potere che mantenga la naturale contrapposizione tra maggioranza e minoranza in un ambito che non solo consenta una migliore gestione dell’attività parlamentare e del Governo ma soprattutto eviti di causare tensione e conflittualità sociali. L’augurio è che sia la maggioranza, nella ricerca dell’accordo per la distribuzione degli incarichi, sia l’opposizione frammentata in cui il maggior partito è alle prese con la necessità di un radicale “riassetto”, utilizzino le ore che ci dividono dal 13 ottobre, data in cui le Camere sono convocate, anche per arrivare a un accordo che riduca le preoccupazioni sulla tenuta democratica dell’Italia.

    Italia, 10/10/2022

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CONTRIBUTOR

  • Valeria Manieri

    Classe 84, esperta di comunicazione e politica, Cofounder de Le Contemporanee. Lavora da anni con Radio Radicale e collabora con diverse testate, tra cui Io Donna - Corriere della Sera, Il Foglio e Milano Finanza.

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